27-06-2005

La settimana borsistica internazionale al 24 giugno

L’andamento dei principali mercati finanziari internazionali nell’ottava in esame è stato in varia misura condizionato dalla perniciosa dinamica dei prezzi energetici.

Sul versante valutario, il dollaro americano ha fatto registrare un rafforzamento, a pochi giorni dalla riunione del Comitato operativo della Federal Reserve, che si pronuncerà in materia di politica monetaria.
Sostenuti i metalli preziosi, con l’oro che ha riportato un nuovo progresso.

Gli operatori hanno poi dovuto fare i conti con la persistenza di elevati livelli
delle quotazioni petrolifere, che hanno sfiorato i 60 dollari al barile. I corsi dell’oro nero sono stati sostenuti dalle minacce di sciopero in Norvegia, le tensioni in Nigeria e una domanda di carburante che è decisamente forte a prescindere dagli alti prezzi. Le scorte settimanali di greggio negli Stati Uniti sono peraltro risultate in ribasso di 1.6 milioni di barili a 327.4 milioni.

Malgrado il non entusiasmante contesto globale, le Borse del Vecchio continente sono riuscite a tenere egregiamente, ritoccando nel durante il livello massimo da tre anni a questa parte. Fra i principali elementi di sostegno vanno individuati la relativa debolezza dell’euro nei confronti del biglietto verde e le accresciute attese
per un futuro taglio dei tassi ad opera della Bce, dopo la decisione della Banca di Svezia di ridurre di 50 punti base il costo del denaro. Più consistenti i guadagni nel comparto tecnologico, mentre quello automobilistico ha perso smalto nel finale.

Sull’azionario di Wall Street hanno invece precipuamente pesato fattori come il caro-petrolio e le previsioni di utili in flessione nel secondo trimestre
per diverse imprese. In particolare, il gigante automobilistico Ford ha annunciato una revisione al ribasso dei profitti stimati per l’anno in corso. I dati macroeconomici resi noti nel periodo sono stati contrastanti. Più vivace è apparso il mercato dei titoli di Stato, i cui rendimenti hanno palesato un’apprezzabile contrazione.

L’indice guida della Borsa nipponica ha chiuso senza variazioni sostanziali. Gli
investitori nutrono un prudente ottimismo in relazione al rapporto sulla fiducia delle imprese locali, di prossima pubblicazione. I valori siderurgici hanno accusato i timori che una crescente produzione cinese si traduca in una drastica caduta dei prezzi dell’acciaio.
a cura di Corner Banca


Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Altri articoli da questa sezione

07-01-2022
Il gruppo farmaceutico britannico fornisce un divdendo del 5% (su cui con il Regno Unito non si pagano ritenute alla fonte, dunque niente doppia imposizione). Probabilmente meno rischioso di una obbligazione. Selezione separata di titoli inglesi al portafoglio mondiale.
27-10-2021
Eccessiva la forza della divisa britannica, alla luce anche della nuova emergenza pandemica apriamo posizione in acquisto euro sterlina
18-10-2021
I tassi sono saliti più che in qualsiasi altro posto e la ripresa è più lenta del previsto
14-07-2021
I dati di inflazione di ieri in America mostrano rialzi diffusi dei prezzi dei fornitori, non a incontrare una maggiore domanda ma a cercare di compensare per le perdite pregresse. Invece hanno corso i titoli del comparto semiconduttori che anticipano di solito la ripresa economica. Ancora valore al titolo del comparto al nostro portafoglio mercato emergenti.
18-06-2021
Nessun effetto sulle borse dalle decisioni della Fed ma finalmente l'euro sembra imboccare una strada discendente. Apriremo posizioni al portafoglio cambi contro altre divise, che hanno ancora più potenziale di apprezzamento. Sull'Italia da privilegiare ora gli esportatori, qualche cambio possibile al portafoglio