10-08-2005

La settimana borsistica internazionale al 5 agosto

Sui principali mercati finanziari internazionali è emersa una tendenza, susseguente ad ulteriori massimi toccati, volta al Consolidamento delle posizioni conseguite. Sul fronte valutario, si è assistito ad una contrazione del dollaro americano nei confronti dell’euro a causa, non da ultimo, della volontà da parte di istituti del Medio Oriente di incrementare le proprie riserve nella moneta comunitaria a scapito del biglietto verde. Una certa debolezza ha interessato anche lo yen giapponese.

La Bank of England ha ridotto i tassi di riferimento di un quarto di punto al
4.50%, dopo un anno di immobilismo, motivando il provvedimento con la
crescente debolezza dell’economia britannica. Tassi sempre fermi al 2% invece in Eurolandia, livello che resiste dal giugno del 2003. Fra i metalli, da segnalare una netta ascesa per l’oro. Un fattore negativo, in generale, è stato costituito dall’ascesa delle quotazioni del petrolio al nuovo record storico di dollari 62.50 al barile, su apprensioni conseguenti alla morte del re saudita Fahd e sui timori relativi alla possibilità di assistere a un forte incremento della domanda senza che i
Paesi produttori siano in grado di rispondere in tempi brevi con un pari aumento dell’offerta. Hanno poi contribuito a raffreddare la corsa del greggio i dati sulle scorte di oro nero americane nell’ultima settimana, in cui si è messo in luce un avanzo insperato delle riserve pari a 800mila barili.

Dopo aver rinnovato livelli degli indici ai massimi da tre anni a questa parte, sulle Borse del Vecchio continente è prevalsa una maggiore cautela. Ha in qualche modo influito negativamente una serie di risultati di bilancio trimestrali sfavorevoli.

Anche a New York, gli ultimi utili societari comunicati non si sono dimostrati all’altezza dei precedenti; occorre tuttavia considerare quanto, complessivamente, la stagione di pubblicazione dei profitti si sia rivelata lusinghiera. I principali indici hanno raggiunto nel durante i massimi da quattro anni a questa parte.

L’indice guida della Borsa nipponica ha accusato una minusvalenza. Hanno pesato le crescenti preoccupazioni di un esito negativo, da parte del Parlamento, riferito alla proposta di privatizzazione del servizio postale giapponese, ma anche diverse cifre di bilancio aziendali insoddisfacenti.
( a cura di Corner Banca)


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