I principali mercati finanziari internazionali si sono mantenuti piuttosto stabili nella settimana appena trascorsa. I gravi attentati occorsi nella City londinese hanno causato negli operatori un panico di brevissima durata: le forti perdite accusate nel corso di giovedì sono state ben presto in buona parte recuperate, nella consapevolezza che quanto accaduto non possa frenare lattuale tendenza alla crescita delleconomia mondiale. A livello valutario, il dollaro Usa è rimasto sostenuto, in particolare contro yen, mentre deciso si è rivelato larretramento della sterlina. Fra i metalli, loro ha fatto registrare una contenuta flessione. Ancora elevate le quotazioni del greggio. Diversi i fattori alla base degli incrementi fatti registrare dai prezzi delloro nero, saliti fino a 62 dollari al barile: i timori circa la capacità delle raffinerie di far fronte alla sostenuta domanda di carburante nella stagione vacanziera e alla domanda di gasolio da riscaldamento in vista del prossimo inverno; le previsioni di un broker, secondo cui si perverrà a 80 dollari al barile entro la fine dellanno; leffetto di due uragani che si sono abbattuti sulle coste del Golfo del Messico, mettendo a dura prova la tenuta degli impianti di estrazione. In Europa, si sono messi in particolare evidenza i titoli del comparto energetico. Le due attese riunioni della Bank of England e della Bce si sono concluse con un nulla di fatto, quanto a modifiche nella politica monetaria. Il presidente dellistituto continentale ha dichiarato che gli attuali tassi rimangono appropriati. Alla vigilia della stagione di pubblicazione degli utili trimestrali, le Borse statunitensi hanno denotato un maggiore interesse in direzione dei valori tecnologici. Fra i dati macroeconomici comunicati nellottava, brillante è risultato quello riguardante lattività nel settore dei servizi. |