Non ci sono all'orizzonte segni di recessione in America a giudicare da quello che pensa il miglior interprete di numeri che abbia mai seguito https://www.calculatedriskblog.com/2019/05/when-will-i-make-another-big-economic.html e se il nove in America vanno cinque o venti Cinesi non fa nessuna differenza: l'Aamerica non può permettersi una politica dei dazi perché non ha gli apparati produttivi per sostituire le importazioni cinesi: molto difficile che venerdì come paventato Trump introduca questi nuovi dazi. Il vero asse critico, a nostro parere, per valutare se le borse possono o meno tenere è la crisi turca: Erdogan ha sostanzialmente cancellato il risultato delle recenti elezioni e come succede con Maduro in Venezuela, ma qui la Turchia passa ancora per democrazia, scalzarlo è praticamente impossibile. La banca centrale turca ha vietato di fatto l'esportazione di capitali bloccando le operazioni di Swap contro la Lira Turca ma non può fare molto per favorire il rimborso dei debiti dello stato in scadenza, che per il quaranta per cento sono in dollari. Gli interessi commerciali che passano per Istanbul sono giganteschi e una crisi turca metterebbe in grave squilibrio i rapporti tra le prinicipali potenze. Nel 2008 i rischi per le borse venivano dal sovraindebitamento dei privati americani. Ora il Rischio maggiore viene da un'economia che in molti ritengono ancora di mercato critica per gli equilibri internazionali ma che è di fatto una dittatura, in recessione. |