16-10-2005

L'asset swap di Fiat

In Aprile, quando il prezzo del titolo Fiat era ai minimi dell'anno, la società annunciò che non avrebbe ripagato il prestito convertendo di 3 Miliardi di Euro che aveva contratto con un pool di banche. Trattandosi appunto di una Convertibile questo dava diritto alle banche di trasformare il credito in azioni della società il mese scorso, mettendo quindi in minoranza la famiglia Agnelli (24% banche, 23% Ifil). Ifil allora ha acquistato azioni Fiat dalla controllata Exor, in una quota sufficiente(circa il 7%) a garantire il controllo senza per questo dover ricorrere, secondo le regole dell'Opa in Italia ad un offerta pubblica di acquisto (Ifil arrivava cosi' appena al di sotto della soglia del 30% che avrebbe fatto scattare l''obbligo). Exor comprava contestualmente la quota di azioni che corrispondeva al maggior valore delle azioni rispetto a quando in Aprile (al momento dell'annuncio del mancato rimborso del prestito) con una banca d''affari aveva firmato un contratto di Swap (comprava azioni Fiat in Aprile per rivenderle a Settembre, liquidando o incassando la differenza ), invece che appunto incassare il differenziale positivo. Questa variazione nel contratto di asset Swap avrebbe invece dovuto essere comunicata al mercato trattandosi in effetti di un acquisto di partecipazione rilevante da parte di Exor.
Tutto il costrutto è il frutto di un intelligente operazione di ingegneria Finanziaria da parte di Fiat, che però per la sua mancanza di trasparenza, non ha certo protetto gli interessi degli azionsti di minoranza.


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