Un dubbio sulla visione di Monti poteva certo venire dai suoi giorni all'antitrust, con la multa a Microsoft, rea di essere piu' brava degli altri - chissà come mai nessuno protesta per la posizione dominante di Facebook o la scarsissima liberalizzazione di alcuni servizi in Italia - ma in queste misure sono contenuti passaggi che denotano incompetenza e scarsa cultura di mercato. Tutti i fiscalisti sono in alto mare per cercare di capire a cosa applicare il prelievo sui capitali scudati. Il decreto parlerebbe di un prelievo sull'anonimato, da cui deriverebbe come naturale conseguenza che chi ha scudato i capitali e poi li ha messo in chiaro non dovrebbe essere passibile di alcun prelievo. Invece sono in molti a sostenere, in assenza di indicazioni chiare, ma si sa che quasi sempre chi fa le norme per un settore non vi ha mai lavorato, che il prelievo si applichi anche a queste modalità, addirittura sui capitali ora in chiaro e magari donati o trasferiti in eredità. In questo caso ci sembrerebbe ci siano addirittura gli estremi della incostituzionalità. Il provvedimento viola inoltre il principio della non retroattività della norma. Prima si è detto agli Italiani che lo scudo li avrebbe messi al riparo da ulteriori sanzioni, poi si va ripescarli. Chi ha ancora capitali all'estero in forme non ufficiali ora ce li lascerà per sempre. Ricchezza che non può ritornare in circolo, risorse perse per lo sviluppo. L'altro punto inaccettabile è quello della tassazione su capitali detenuti all'estero. Da una parte recitano tutti la parte degli europeisti, dall'altra si puniscono quei cittadini che decidono di portare in forme lecite i propri risparmi altrove. Evidente il potenziale di ritorsione che inevitabilmente ne deriverà al nostro paese quando ad esempio un'azienda italiana andrà a chiedere soldi in prestito ad una banca estera. Non era necessario un professore della Bocconi per uscire con queste pochezze. Gli Italiani giustamente continueranno a non sentire alcun senso di appartenenza; con la conseguenza che alcuni dei peggiori governi della storia italiana, quelli dell'era Prodi e Berlusconi saranno forse rimpianti. Come nel film di Santi, "Quando c'era lui.. caro Lei". |