Non è vero quello che si legge sui giornali che la borsa italiana è la migliore dall'inizio anno perché i mercati asiatici e non certo quelli di aree poco sviluppate, hanno offerto opportunità migliori. Da inizio anno il nostro miglior portafoglio è proprio questo (ventitrè per cento contro il diciassette per il mercato italiano, nonostante la miglior performance del nostro portafoglio italiano rispetto all'indice di borsa). Continuiamo a consilgiare di uscire dal portafoglio italiano ( e abbiamo offerto diversi sconti ai nostri sottoscrittori, molto poco utilizzati, la stragrande maggioranza dei nostri clienti investe solo in Italia) e di non investire in Francia: i giornali francesi, che sono tradizionalmente molto patriottici, sono meno trionfalisti sull'esito del primo turno delle elezioni francesi di quanto sia la stampa Finanziaria italiana, oramai ridotta a rotocalco. Nella politica economica di Macron, che viene dipinto come il portatore di vento nuovo, vi è pieno rispetto sul fiscal compact eurpeo: per l'Italia con la sua elezione e un evidente asse franco tedesco che si basa proporio sulla promessa francese di rispettare i patti sull'austerity, la conseguenza sono maggiori tasse e minore crescita. Con Macron è stata varato il job act francese, una riforma molto pù dura di quella della Fornero e che francamente di innovativo ha molto poco. In caso di sua elezione, alle successive legislative, dove si tratta di trovare una coalizione a giugno, ci viene molto difficile capire da dove arrivino i numeri per governare (anche nel caso della Le Pen, con questa frammentazione governare in Francia è quasi impossibile). Infine l'uomo non ha un partito poltico alle spalle ma ha una moglie proveniente da una delle famiglie ricche di Francia: non si può certo definire questa una rottura con il sistema. Si tratta come in America, di una corsa tra due pessimi candidati che avrà in ogni caso la conseguenza di accellerrare in italia il processo di verifiche: se vince Macron, l'Euroopa ci torchierà di più perché la Germania sarà forte dell'appoggio francese (non a caso arriva il caldo sostegno di Scheuble). Il che risulta sempre in maggior tasse sui cittadni perché la politica, forte dell'appoggio europeo, a tagliare le proprie spese non ci pensa nemmeno. Se vince la Le Pen, molte banche italiane si scopriranno insalvabili: ma almeno la politica non potrà piu affondare sotto una coperta il vero stato dell'economia italiana. |