Da troppo tempo i mercati salgono acriticamente e le banche centrali davvero non possono fare più nulla in aggiunta. In America si discute di uovi stimoli ma la frattura in crima preelettorale è enorme. Recovery fund, venticinque miliardi netti in sette anni all'Italia, non duecentodieci. Non credo sia questione di essere europeisti o meno ma di fare i conti ed evitare di convincere che questo meccanismo, davvero benvenuto, sostituisca la necessità di una riforma draconiana della macchina pubblica: come correttamernte indica questo professore https://lnkd.in/dWuqYEU, al di là delle opinioni più o meno condivisibili, il saldo tra contributi dell'Italia al bilancio europeo e quanto teoricamente l'italia riceverà indietro in sette anni è di venticinque miliardi a favore dell'Italia, non di duecentodieci. La cosa importante è che al di là delle retoriche pro o contro si comprenda che #recoveryfund o #mes non spostano di una virgola l'imperativo categorico dell'Italia di tagliare almeno sessanta miliardi all'anno di spesa pubblica. Se non si comprende questa cosa i tassi saliranno alle stelle e il debito pubblico dovrà essere monetizzato. La retorica europeista non è meglio di quella sovranista, chissà perché questi consigli si debbono sempre tenere la notte, forse fa più eroico. |