Cartelle esattoriali che si basano su metodi presuntivi cui il cittadino non puo' opporsi, inversione dell'onere della prova, accanimento contro la libera impresa, rimborsi iva che non arrivano mai, ma come si puo' pretendere di ottenere il rispetto dei cittadini se il primo atteggiamento offensivo arriva dallo stato nei confronti dei cittadini?. L'evasione va giustamente combattuta, ma in una larga parte degli "accertamenti", esperienza vissuta di prima persona, il fisco si dichiara "certo", senza prove della colpa del cittadino. Impossibile opporsi perche'i procedimenti sono presuntivi e quando, dopo avere ricevuto la rituale risposta del funzionario dell'Agenzia "Lei ha ragione ma il mio capo, che ora non e' disponibile, mi ha detto di fare cosi'", si va a discutere in commissione tributaria, bisogna avvalersi di un professionsta che comunque costa molto e nella stragrande maggioranza dei casi, i commercialisti sono diventati cassieri dello stato, consiglia di mediare, chissa' mai che cosa. Si fomenta cosi' la vecchia lotta di classe perche' e' piu' facile cercare dei colpevoli che risolvere i problemi. L'immagine di un Monti che stringe la mano a Befera, qualche centinaio di migliaia di euro di stipendio all'Agenzia e contemporaneo ruolo a Equitalia, quella si e' sicuramente un'offesa ai cittadini. |