E abbastanza evidente dal rinvio "di alcuni giorni" sull'aumento di capitale che i possibili investitori o avevano la possibilità di recedere da eventuali impegni in caso di insuccesso del referendum o non vi sono mai stati. Le discussioni su una maggiore flessibilità concessa all'Italia fanno pensare che gli interventi di stato saranno concessi, stamattina il Financial Times dà per scontata la nazionalizzazione dell'istituto: persino la stampa italiana avanza timidamente l'ipotesi. Se l'intervento avviene è probabile che sia, come si legge, di sistema, ovvero non limitato a MPS: altrimenti subito dopo scatenerebbe ulteriori vendite su altri istituti come Carige ma soprattutto su Unicredit dove davvero ci stupirebbe che Amundi paghi per Pioneer il prezzo di cui si parla. Venti Miliardi di intervento statale sono ben oltre un punto percentuale di Pil ed è molto difficile pensare che l'Europa non attivi in qualche forme le clausole di condizionalità nei confronti dell'Italia previste dall'OMT (su cui l'Unione costruirà fantasiose interpretazioni per giustificare la forzatura), ovvero che non intervenga pesantemente nella gestione degli istituti nazionalizzati. Il che vuol dire che nessuno di questi istituti presterà mai una lira senza due volte le garanzie reali. Se lo stato interverrà saranno ulteriori miliardi buttati. Come spesso ricordato le sofferenze in pancia a MPS dovranno poi essere scaricate, registrando una minusvalenza almeno pari al dichiarato necessario per l'aumento di capitale; o passandole in silenzio a prezzi di fantasia sul risparmio previdenziale degli Italiani, in base alla pessima Legge di Stabilità che non a caso verrà approvata in tutta fretta prima delle dimissioni del governo. Quando si parla di voti di protesta è contro queste cose, che riguardano l'etica e non il funzionamento della politica, che metà Occidente si sta ribellando: trovarsi sempre a pagare gli errori di politica economica di una classe dirigente autoreferenziale e incompetente. Fin tanto che si sistemano banche corrotte acendo pagare il conto a cittadini sempre più poveri, quelli che vengono definiti populismi, ma sono in realtà reazione al populismo di una classe politica che fa promesse irrealizzabili, il clima sociale non potrà che peggiorare: sino a conseguenze estreme. |