15-11-2016
MPS, Non Razionale Convertire
| Quattro miliardi e trecento milioni il valore facciale delle obbligazioni coinvolte, su cui la stampa surrettizziamente ha parlato di conversione al valore Nominale da parte dell'azienda; in realtà ottenuto taglieggiando gli obbligazionisti che o sottoscrivono la quasi interezza dell'aumento o si dice nei comunicati potrebbero essere coinvolti nella conversione obbligatoria e nella successiva possibile risoluzione. Le banche possono uscire dal consorzio di garanzia senza penali qualora l'operazione non avesse successo: non c'era forse bisogno di pagare commissioni multimilionarie se poi il risultato è nullo, oppure si ricorre ad una conversione quasi forzosa. I detentori di obbligazioni razionali saranno portati a credere che piuttosto che perdere tutto è opportuno comprare azioni. Poi però concluderanno che se poi qualcuno non compra i ventisette miliardi di sofferenze, si rischia di perdere ancora di più, perchè la banca avrà bisogno di altri aumenti. Siccome però il Tesoro, che evidentemente ha interesse ad uscire dalla sua partecipazione è determinato a salvare la banca a tutti i costi, se l'aumento fallisce probabilmente cercherà una soluzione di sistema per sistemare prima le sofferenze. L'unico modo per scaricarle a valore di libro della banca è di piazzarle in veicoli che non fanno valorizzazioni di mercato, cioè le polizze assicurative. Sistemate le sofferenze la banca varrà qualcosa e sarà allora che i detentori di obbligazioni, sottoposti a conversione forzosa, avranno maggior possibilità di recuperare qualcosa. Sempre che non siano detenute tutte da parenti e amici, nel qual caso più di una istituzione aderirà "volontariamente". I toni minacciosi dei comunicati farebbero pensare che non siano tutte in mani fedeli. |