Davvero difficle, come lo era un paio di mesi fa, prima degli avvertimenti di Bernanke su un irrigidimento della poltica monetaria, ipotizzare cosa possa riportare la borsa statunitense a valutazioni ragionevoli. Quella di ieri, ai nuovi massimi è forse la chiusura più sorprendente: in un giorno in cui i dati sulle vendite al dettaglio forniscono un quadro decisament negativo sono proprio i titoli del Nasdaq, dove la presenza di aziende legate al consumo è predominante, a fare meglio degli altri. L'unica cosa che forse può di nuovo invertire la tendenza è il possibile atteggiamento del Congresso nei confronti di Bernanke da domani alle prese con il suo resoconoto semestrale. E'noto come la maggiornaza repubblicana del Senato sia da tempo contraria alle operazioni di acquisto titoli da parte della Fed che il governatore della banca centrale sembra avere rilegittimato, con l'obiettivo principale, crediamo di ribassare i tassi sul decennale, operazione che sta riuscendo solo marginalmente. A fare le spese di questa nuova corsa delle borse è come al solito l'economia reale dell'area euro, con il cambio con il dollaro che si riporta a ridosso d 1,31.
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