I dati di settembre che saranno pubblicati oggi sono quelli di settembre quindi non risentono ancora del blocco delle amminisitrazioni. Dovrebbe quindi essere confermato un tasso di disoccupazione stabile o in discesa, intorno al 7,3% accompagnato però da un basso tasso di partecipazione e da una forte componente di lavoro temporaneo sopratutto nei servizi: è un'agenzia di lavoro interinale il secondo più grande datore di lavoro privato negli Dtati uniti, dopo Wal Mart. Con la psicologia di mercato che sembra oramai consolidata, se i dati saranno migliori del previsto si avrà probabilmente un moderato rafforzamento del dollaro e delle borse: poi però il mercato inizierà a "ragionare" sul fatto che i dati di ottobre saranno peggiori per via del blocco, quindi sposterà ancora in avanti le previsioni per un intervento della Fed, il che avrà l'effetto di un indebolimento del dollaro comunque accompagnato a borse in salita. A maggior ragione se i dati sono migliori. La Fed è nella condizione di dover scegliere se rimettere in moto l'economia reale, affrontando il problema di una politica monetaria che oramai giustifica e favorisce una politica fiscale inesistente, o contunuare a drogare i mercati: continuerà a scegliere la seconda via, sino a che le borse, per una ragione probabilmente non prevedibile, decideranno che il Rischio di quotazioni gonfiate non è più accettabile. |