Stamattina S&P annuncia che ritiene probabile un primo rialzo dei tassi di interesse in area euro prima dell'estate. Forse qualcuno ricordera' che subito prima la grande crisi, la BCE aumentava i tassi per poi invertire precipitosamente rotta qualche mese dopo. La natura monca del mandato della BCE, che non provede il sostegno all'economia ma solo l'ancoraggio dei prezzi intorno ad un 2% di tasso d'Inflazione, fa si che i suoi rappresentanti non distinguano tra Inflazione che viene dalla domanda, su cui possono fare qualcosa, e Inflazione che proviene dal prezzo delle materie prime, su cui aumentare i tassi non ha nessuno effetto. Come allora, e' probabile che i suoi funzionari decidano per la loro poltrona. In questo contesto, eventuali acquisti in Europa sono a nostro parere da concentrare in aree diverse dall'euro in particolare la sterlina. Ieri il primo ministro britannico ha dimostrato lungimiranza precipitandosi in Egitto, primo tra i leader occidentali. I settori piu' difensivi sono quelli dell'alimentare e del farmaceutico. Riteniamo anche che con la faccenda libica parte dell'interesse sui petroliferi si sposti da Eni a Total, anch'essa ben integrata a valle nell'attivita' di raffinazione e molto meno esposta dell'italiana alla vicenda libica. |
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