Uno degli aspetti meno analizzati di questa crisi Finanziaria è quello della commistione tra interessi pubblici e privati. La Russia ha costruito la sua grande ricchezza solo sul petrolio e non ha in questi anni diversificato su altre industrie. Medvedev, con il petrolio a 147 dollari, sosteneva il mese scorso che la domanda avrebbe trainato il prezzo sino a 200 dollari. A distanza di un giorno Scaroni confermava la medesima ipotesi- il Dividendo di Eni rappresenta un'entrata importante per il bilancio dello stato- vedendo forse con preoccupazione il ritorno del petrolio a livelli fisiologici. Se le recenti spinte del petrolio fossero dipese dalla domanda, come sostengono questi signori, il prezzo non avrebbe potuto scendere del 20% in un mese. Purtroppo sempre più spesso capita che interessi privati e politica siano in intimi legami. Gli effetti di questo sodalizio sulla attuale crisi sono a nostro parere molto rilevanti. |