Petrolio, se Salta Accordo, Opportunità nel Settore

Improbabile pare l'accordo a Vienna sulle quote tra i vari paesi produttori: a breve quindi potremmo assistere a una forte correzione sui titoli del comparto, soprattutto quelli dei produttori di shale oil e a un indebolimento del dollaro. Certo il fatto che la divisa americana sia al massimo storico degli ultimi quindici anni contro un basket composito di divise non spinge all'intesa.
In uno scenario sempre più intricato, se l'accordo non si trova le esigenze di cassa di Eni probabilmente si faranno più pressanti: l'azienda sembra voler uscire da alcuni progetti africani che richiederebbero pesanti investimenti per essere sviluppati, esigenza che si sposa con quella del governo di trovare un investitore di riferimento in MPS. Il fondo sovrano arabo ha una storia di investimento molto rigorosa che MPS non confermerebbe. A meno appunto di non ricevere qualcosa in cambio: il fondo ha un accordo strategco con CdP e i giacimenti di Eni in Mozambico, se si costruisse un oleodotto per portare gas liquido in Europa, potrebbero fornire metà del continente. Investimento stimato intorno ai quattro miliardi, sicuramente non impossibile per il fondo arabo. In un mondo che sembra cambiare alal velocità della luce alla fine le grandi merci di scambio rimangono sempre quelle: terra e petrolio.

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