Rientreranno nella manovra sembra, entrambi, ma la effettiva decisione di spesa sarà affidata ad un decreto legge che sarà ventualmente licenziato non prima di giugno dell'anno venturo: quando se i numeri di crescita dovessero essere inferiori alle aspettative, potrebbero essere ancora rimandati. Pare da quello che riporta la stampa che sia una pensata di Giorgetti per salvare la faccia al governo ma effettivamente non spendere quei soldi, che contano quasi un punto di deficit: così la manovra diventerebbe digeribile per la Commissione Europea. Dopo la seconda lettera della Commissione Europea e i dati di crescita economica diffusi ieri neanche il più ardito funanmbolo potrebbe ancora previsioni di crescita dell'1,5% per l'anno venturo. In un momento di oggettiva difficoltà esce la notizia ad alto impatto elettorale dei ristori a risparmiatori delle banche https://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2018-10-30/manovra-i-risparmiatori-crack-bancari-ristori-30percento-titolo-acconto--163801.shtml?uuid=AEPFDFYG: qui il giornalista non ha fatto i conti perchè con una dotazione di cinquecento milioni, a trecentomila risparmiatori andrebbero millesettecento euro a testa. Se si unisce il fallimento sui piani di salvataggio Alitalia, il potere contrattule in Europa è decisamnte limitato. Gradualmente l'talia non sarà più percepita come una minaccia per i mercati fnanziari e questo, insieme ad un inevitabile punto di incontro tra l'amministrazione americana e i Cinesi sulle politiche commercali, crea a nostro parere la prima grande occasione di acquisto sulle borse mondiali da molti anni. Gli andamenti dei mercati da anni non rispettano i fondamentali ma ora, dopo la recente caduta di larga parte dei titoli della tecnlogia (Netflx, Nvidia, Facebook e crediamo tra poco di nuovo Tesla) crediamo la gente tornerà a guardare bilanci. In Italia vanno comunque evitate le banche sino a che i tassi rimangono a questi livelli. |