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18-04-2005

Profitti record per le Eurobanche

La stagione degli annunci dei risultati per l''''anno 2004 delle banche europee è stata contrassegnata da una serie di record. Gli analisti del settore non prevedono tuttavia che il 2005 sia altrettanto memorabile.
L''''anno che si è chiuso ha visto i grandi gruppi del credito europeo riportare incrementi dei profitti in molti casi superiori al 20%.
Il gigante Hsbc, seconda banca al mondo per Capitalizzazione, ha realizzato un aumento degli utili lordi del 37% ed il maggior profitto mai realizzato nella storia di una società inglese, con 9.2 miliardi di sterline.
E pur vero che, per Hsbc, la definizione di azienda europea è riduttiva, considerata la sua penetrazione globale, soprattutto in Asia e America Latina, ma i suoi concorrenti non sono stati da meno in termini di progresso dei margini.

Secondo esponenti dell''''agenzia di Rating Moody''''s, il 2004 è stato eccezionale, grazie agli effetti della riduzione dei costi e dei minori accantonamenti contro possibili perdite. Inoltre, soprattutto nel primo semestre, hanno aiutato i mercati finanziari, che hanno indott o una maggiore attività di investiment banking e di trading.

Sempre per Moody''''s, difficilmente risultati così brillanti si ripeteranno, dato che i costi hanno raggiunto in vari Paesi livelli minimi e gli accantonamenti si trovano ad un punto storicamente molto basso.
A giudizio di un''''indagine condotta da Lehman Brothers, quest''''anno le opportunità di crescita del settore saranno limitate dalla debolezza dell'''' economia in molti Stati. Altri esperti osservano che il forte indebitamento delle famiglie, in particolare in Gran Bretagna, Spagna e Svezia, porrà un freno all''''attività sui mutui e nel credito al consumo.

Si consideri poi che gli istituti di credito si trovano di fronte ai cambiamenti normativi imposti dalle nuove regole patrimoniali e di gestione del Rischio di Basilea 2 e della nuova disciplina contabile.
In merito, una recente ricerca del Centre for the Study of Financial Innovation evidenzia che il Rischio maggiore, che i banchieri stessi individuano per il 2005, è quello dell''''eccesso di regolamentazione.

Altre analisi sono più ottimistiche, come quella di Morgan Stanley, secondo cui attenzione ai costi e crescente applicazione delle tecnologie resteranno fattori importanti. Lo studio mette in risalto anche il ruolo che può giocare il processo di Consolidamento del settore. Il quadro favorevole dei risultati dell'''' anno scorso maschera, in ogni caso, al di là delle semplici cifre, ampie divergenze fra gruppi nazionali.

Le banche inglesi sono reputate storicamente campioni di redditività.
Ciò nonostante, secondo 1''''opinione di un economista di Citigroup, esiste la possibilità, di cui sono emersi i primi segni a fine 2004, che quest''''anno si assista a qualche deterioramento, soprattutto nei prestiti al consumo e per effetto dell''''indebolimento del comparto immobiliare, mentre il credito alle imprese appare in buono stato.
Come altri istituti europei, per esempio Bnp e Abn-Amro, i gruppi britannici hanno puntato sull'''' espansione negli Usa, non essendo univocamente chiaro cosa il mercato americano possa offrire in termini di redditività.

La crescita all'''' estero, che negli anni scorsi aveva pesato sulle banche spagnole, a partire dal 2004 ha invece cominciato a fruttare: Santander e Bbva hanno beneficiato del netto recupero dell''''America latina e gli osservatori ritengono che continueranno a farlo anche nel 2005.

Le ultime posizioni spettano ancora una volta, in termini di "return on equity", alle aziende di credito tedesche, con Deutsche la più ambiziosa nei traguardi di redditività. Ma anch''''essa, e ancora di più Commerz, sono tuttora in mezzo al guado della ristrutturazione. Bayerische Hypo-und Verein- sbank (Hvb), che per il terzo esercizio consecutivo ha chiuso i bilanci in perdita, è il fanalino di coda.

a cura di Corner Bank www.corner.ch


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