Inflazione in salita, anche a causa del dollaro debole, crescita in rallentamento. Questo lo scenario tracciato ieri sera dal governatore della Fed. Il mercato continua ad interpretare le notizie in modo molto ottimista ma è chiaro che a livello mondiale siamo in presenza di un rallentamento delle economie in un ambiente di eccessiva liquidità e di prezzi delle materie prime che ricominciano a salire. Non si tratta di uno scenario favorevole ai mercati azionari. Il grande errore dei banchieri centrali non è stato sul fronte della politica monetaria ma su quella dei cambi. Lasciare svalutare il dollaro contro euro sino a questo punto mette la Banca Centrale Europea in una posizione difficile in ipotesi di ulteriore rialzo dei tassi, che creerebbe ulteriore indebolimento del dollaro, e data la situazione di Bilancia commerciale americana ulteriore Inflazione importata. Le autorità monetarie devono pronunciarsi a favore di un rafforzamento dello yen (Sarkozy è stato molto criticato in questi giorni per avere espresso opinioni sull'operato delle banche centrali, unico politico ad avere avuto il coraggio di farlo) se si vuole che i riaggiustamenti derivanti dal rallentamento dell'economia non si traducano in recessione. |
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