Relazioni pubbliche, il nuovo business delle aziende USA Lattività di relazioni pubbliche non costituisce di certo una novità per le società statunitensi e, tantomeno, per quelle europee o di qualsiasi altra parte del mondo che rientri nel novero delle economie a mercato aperto. Partendo dagli Stati Uniti, il ruolo delle PR (dallanglosassone Public Relations) è in costante affermazione a livello mondiale, sia in ambito privato che pubblico. Le PR, quindi, approfittando di questa fase calante dell advertising, si stanno affinando anche dal punto di vista qualitativo, con linserimento di azioni vieppiù mirate. Secondo uno studio condotto dal colosso industriale dei beni di consumo americano Procter & Gamble (P&G) e citato in unanalisi del settimanale The Economist, a causa del calo progressivo del pubblico televisivo attento ai messaggi pubblicitari e, in maniera più accentuata, dei lettori di quotidiani e periodici, le aziende sono divenute sempre più accorte nel pianificare gli strumenti e i canali promozionali in cui investire. In pratica, si sta consolidando la regola secondo cui la spesa per le attività promozionali corrisponde ad un vero e proprio investimento finanziario e, conseguentemente, dovrebbe fornire un ritorno quantificabile. Una delle ragioni più elementari che spiega il successo economico delle PR è che il loro costo è decisamente basso in confronto ai tradizionali canali di advertising. Gli operatori delle PR, o comunicatori della marca come vengono talvolta definiti, sono conseguentemente in costante aumento. Per esempio, le statistiche elaborate dal britannico Di fronte a una simile evoluzione del mercato, molte agenzie di PR si sono fuse con i giganti del settore che, attualmente, dominano la piazza internazionale. Due di queste sono americane: Interpublic possiede GolinHarris e Weber Shandwick, mentre Omnicom è proprietaria di Fleishman-Hillard e Ketchum. In Inghilterra, invece, WPP possiede la maggioranza del capitale di Hill&Knowlton e Burston-Marsteller. Fanno inoltre parte di questi gruppi anche diverse agenzie specializzate. Per esempio, la Finsbury del gruppo WPP focalizza la propria attività nelle PR istituzionali e finanziarie; Clark&Weinstock del gruppo Omnicom è specializzata nella gestione della reputazione e delle situazioni di crisi; PMK/HBH della Interpublic controlla il settore dello spettacolo. In conclusione, dunque, è fuor di dubbio che il settore delle PR stia attraversando un momento di gloria in questo periodo. Ovviamente, nessuno pensa che tutte le iniziative condotte in tale ambito siano infallibili, anche perché dipende dagli attori e dal modo in cui vengono portate avanti. Eppure, malgrado sussistano evidenti limiti come in qualsiasi altra attività correlata alla comunicazione e promozione, in questo momento gli obiettivi e i metodi propri delle PR sono ritenuti generalmente più interessanti e vantaggiosi, rispetto a qualsiasi altra forma pubblicitaria. fonte Cornèr Banca SA |
07-01-2022
Il gruppo farmaceutico britannico fornisce un divdendo del 5% (su cui con il Regno Unito non si pagano ritenute alla fonte, dunque niente doppia imposizione). Probabilmente meno rischioso di una obbligazione.
Selezione separata di titoli inglesi al portafoglio mondiale.
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27-10-2021
Eccessiva la forza della divisa britannica, alla luce anche della nuova emergenza pandemica apriamo posizione in acquisto euro sterlina
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18-10-2021
I tassi sono saliti più che in qualsiasi altro posto e la ripresa è più lenta del previsto
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14-07-2021
I dati di inflazione di ieri in America mostrano rialzi diffusi dei prezzi dei fornitori, non a incontrare una maggiore domanda ma a cercare di compensare per le perdite pregresse. Invece hanno corso i titoli del comparto semiconduttori che anticipano di solito la ripresa economica. Ancora valore al titolo del comparto al nostro portafoglio mercato emergenti.
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18-06-2021
Nessun effetto sulle borse dalle decisioni della Fed ma finalmente l'euro sembra imboccare una strada discendente. Apriremo posizioni al portafoglio cambi contro altre divise, che hanno ancora più potenziale di apprezzamento. Sull'Italia da privilegiare ora gli esportatori, qualche cambio possibile al portafoglio
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