17-10-2011

Se il Mercato non E' la Gente


I disordini di Roma - da tempo ipotizzavamo il pericolo di proteste disorganizzate - non sembrano essere presi come un segnale serio nè dai politici nè dai mercati finanziari, che ancora stamane mostrano, dall'oriente, segni di ripresa. Si tratta a nostro avviso di un grosso errore (interessante a proposito la nota dell'economista Krugman sul New York Times), perchè se in settimane come la scorsa sono evidentemente mani forti a sostenere le quotazioni, nel lungo periodo le borse salgono se la gente comune, non gli speculatori delle sale degli istituti finanziari, crede che siano un buon posto dove mettere i soldi.
L'impegno, preso dall'Europa nei confronti del G20 lo scorso fine settimana, per "risolvere" la crisi europea entro il prossimo incontro del 23 ottobre, passa, come nota stamane Bloomberg, attraverso tre punti:
1) Sancire il fallimento degli stati insolventi, prima la Grecia.
2) Contabilizzare sui bilanci delle banche le perdite risultanti.
3) Disporre  di un fondo sufficientemente grande per ricapitalizzare il sistema finanziario.
Su questo piano si discute sull'uso del fondo di stabilità come garanzia per il venti o trenta per cento del debito dei vari stati. L'idea, ma si risolverebbe una finzione contabile con un altra finzione, è di indebitare il fondo tramite l'emissione di obbligazioni che avrebbero Rating AAA (perchè altrimenti il costo sugli interessi annulla il vantaggio di queste scatole cinesi). Bisogna convincere qualche agenzia di Rating a dichiarare il falso perchè un tale meccanismo non può avere Rating AAA se metà dei paesi che lo garantiscono ha problemi di solvibilità o liquidità. Bisogna poi convincere i banchieri a contabilizzare le perdite, di fatto nazionalizzando alcuni dei principali istituti (è partita la caccia all'investitore arabo o cinese, ma dopo l'esperienza statunitense riteniamo improbabili grossi impegni dal mondo arabo e forse anche dalla Cina, dove le banche non stanno in ottima salute). Se anziché lo stato sarà il fondo a pagare per la ricapitalizzazione delle banche, allora non vi saranno soldi per lo sviluppo. Ai Greci verranno chiesti ulteriori sacrifici e le tensioni sociali aumenteranno. 
E' chiaro che qualsiasi soluzione non può che essere traumatica: ci aspetteremmo che investitori dei cosiddetto Bric possano avere interesse per aziende europee, ma solo a condizione che possano gestirle autonomamente. Con questa classe politica sembra assai difficile che si possa consentire l'ingresso dello "straniero" senza imporre condizioni capestro.
Nel frattempo può darsi che i mercati continuino a salire, ma è buona norma per un investitore non fare mai quello che non capisce, se ritiene di avere condotto un'analisi seria.
Per i nostri portafogli Intraday manteniamo la posizione lunga in dollari e apriamo posizioni lunghe sul bund tedesco, che dopo il calo di quasi cinque figure ci sembra interessante. Niente sull'azionario in questa settimana a venire.
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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