16-01-2019

Sofferenze bancarie, Ora il "Contratto" di Governo Non E' Più Possibile

Sessantacinque sono i miliardi che le banche italiane dovrebbero contabilzzare in perdite su sofferenze, in base ad una normativa che impone di portare a conto economico le nuove sofferenze. Certo la normativa avrebbe potuto essere implementata prima ma ora è più che mai evidente che continuando a salvare le banche italiane aumenta la spirale del debito pubblico e dunque questo legame prima o poi andava reciso: molto probabilmente la sorveglianza europea, di cui Draghi ha sempre voluto occuparsi poco, è già controllata dai "nordici", la stessa Nouy è in uscita.
Quello che vuole dire la nuova normativa è che ad esempio MPS, il cui piano non procede come previsto, ma non c'è un piano bancario italiano che negli ultimi dieci anni sia stato rispettato, deve ricapitalizzarsi: il Tesoro ha un prezzo di carico sulle azioni che è quattro volte quello della chiusura di ieri e chiaramente se la banca svaluta, bisogna mettere dentro almeno altri dieci miliardi.
Tutti i salvataggi bancari sono sempre giustificati con le ricadute sul sistema che un fallimento avrebbe ma è una stupidaggine: il novanta per cento dei crediti in sofferenza delle banche italiane è in capo al tre per cento dei clienti, (ora che molti piccoli sono stati cartolarizzati forse di più), dunque se una banca salta, probabilmente saltano Malacalza, De Benedetti, Marcegaglia, ma non il sistema. Certo questi signori hanno tutti forti agganci politici e le banche cercano di tenerli in piedi sperando di recuperare ua parte dei debiti (Zonin fa un sacco di pubblicità negli Stati Uniti), come è stato nel caso dei Marcegaglia con ilva, ma il loro peso sul tessuto industriale italiano è sempre meno rilevante. Metà dell esportazioni italiane, cento miliardi, vengono dalla moda, il mobile, l'alimentare, la meccanica di precisione, la farmaceutica rappresentano gran parte del resto e in nessuno di questi settori vi sono imprenditori particolarmente indebitati (tranne probablmente l'amco di Renzi, Farinetti, che con Eataly non sta andando bene).
Contiuando a salvare le banche non si può che ricorrere ai contribuenti, dopo l'aumento di capitale di Carige dell'anno scorso nessun privato sano di mente sottoscriverà un altro aumento di banca italiana, se non un imprenditor per finanziare, ancora una volta, le proprie aziende: il debito pubblico aumenta di conseguenza e quelle risorse vengono tagliate da altre parti. Senz'altro un occhio al piano di governo sarà stato dato perché ora l'esecutivo italiano deve scegliere tra salvare il Monte dei Paschi o introdurre il reddito di cittadinanza e la controriforma Fornero: le due cose insieme non si possono più fare, a meno che la BCE faccia marcia indietro sul suo piano. E con la mina vagante del governo italiao è molto difficile che lo faccia. 

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