26-03-2020

Stati Uniti, il Più Grande Piano di Stimolo della Storia, L'Italia non Può Fare Altrettanto

Cinquecento miliardi di prestiti all'industria, duecento miliardi in tasca alle famiglie, duecento in quelle dell'industria sanitaria, sessanta per l'industria aereonautica.

Queste le cifre più significative del piano da duemila miliardi di dollari varato dal governo americano. Una famiglia con due figli, i figli ricevono cinquecento dollari e gli adulti milleduecento, avrà a casa un assegno da tremilaquattrocento dollari.

Alcuni economisti americani si spingono, e la borsa ha reagito violentemente, (Boeing ha fatto quasi il settanta per cento dai minimi e otterrà neanche un quarto di quello che aveva richiesto anche perchè con arroganza ha rifiutato di cedere una quota al Tesoro), a prevedere una ripresa già prima della fine della quarantena, tra poco più di un mese. Tutto ovviamente dipende da quando riaprono le aziende il che è funzione di quando il virus può essere considerato in diminuzione. Fino a che non si trova il vaccino però è bene ricordare che non vi è un ritorno alla libera circolazione possibile, soprattutto a livello internazionale.

In Europa sembra che ognuno faccia per sè: i Tedeschi hanno varato il loro proprio stimolo contando sul fatto che emettere debito a loro non costa niente anzi emettono a tassi negativi.

La Lagarde ieri apre ad una emissione una tantum di obbligazioni comunitarie: il che vuol dire che il debito sarebbe comune e verrebbe ripartito non in funzione dell'effettivo utilizzo ma del Pil dei rispettivi paesi. Possibilità che questo accada in dimensioni significative, per l'Italia si parla della necessità di almeno centocinquanta miliardi, il che vuol dire che la emissione complessiva si aggirerebbe intorno ai mille miliardi di euro, ne vediamo pochissime.

Per ora e crediamo anche per molto tempo a venire l'Italia potrà solo contare su se stessa, cercando internamente le risorse. La unica vera sacca di liquidità che potrebbe essere messa a garanzia è quella del patrimonio delle fondazioni bancarie, diverse decine di miliardi: in periodi di crisi già Tremonti molti anni fa aveva provato ad utilizzarla ma fu fermato dai poteri forti; non vi sono molte altre soluzioni, se vogliamo sperare in qualche aiuto comunitario, difficIle comunque perché ora l'emergenza si diffonde ad esempio in Spagna che emetterà più debito perché ha conti più in ordine dei nostri, bisogna prima che utilizziamo tutto quello che c'è internamente.

A nostro parere il rimbalzo delle borse è quasi finito: si sarà notato che ora la data in cui sarà rimosso il chiuso quasi totale non viene più divulgata e se si vuole prendere per buona l'esperienza della prima regione colpita in Cina, programmano di tornare alle attività produttive ad aprile, dopo circa cinque mesi dal contagio.

Applicando il medesimo principio all'Italia non è molto logico pensare che i blocchi vengano levati prima di giugno o luglio.

Nel frattempo però le aziende devono ripartire anche se in presenza di una domanda molto debole, contando soprattutto su quella che arriva dall'Oriente dove a Singapore, in Sud Corea e tra poco in Cina si torna ad una vità quasi normale: per consentirlo l'unica possibilità è che si facciano carico di sostenere privatamente il costo dei tamponi per tutti i dipendenti, per i calciatori e i loro tecnici i tamponi si sono trovati in cinque secondi, e che garantiscano all'interno degli ambienti di lavoro un ambiente sanificato.

Ora si sente dire che la cassa integrazione arriverà tra un mese quindi i sindacati sono contrari, ma dubitiamo molto sia vero. E''Inps che deve erogarla e all'Inps già lenta di suo di personale in grado di lavorare in remoto con quei sistemi operativi ce n'è pochissimo. Se le aziende continuano a rimanere chiuse, ieri Draghi invoca la necessità che vengano fornite di provvista ma se non possono lavorare non è abbastanza,  si riparte da una situazione analoga al dopoguerra. 

Nel frattempo le famiglie l'aiuto diretto che stanno ricevendo quelle americane non vi è autorità che possa garantirlo: per l'Italia un equivalente sarebbero circa sessanta miliardi, che non ci dà l'Europa e che sono molto di più di quanto sia stato toalmente stanziato dal governo, che è il massimo possibile se non vogliamo vedere schizzare i tassa al cinque per cento e creare ulteriori problemi alle famiglie soprattutto quelle con un mutuo o con tanti debiti.


 

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