Apparentemente distanti le posizioni di Repubblicani e Democratici per l'approvazione della Finanziaria, dopo che i primi hanno sostanzialmente bloccato i fondi per l'Obamacare. A metà ottobre poi arriva il nuovo raggiungimento del tetto al debito statunitense. Si tratta della solita operazione politica per convincere i proprii elettori che ognuno fa il proprio dovere. Con questi giochetti, la Siria ora è dimenticata, gli Stati Uniti riescono brillantemente ad indebolire il dollaro, certo aiutati dall'atteggiamento della Bce (stamane Draghi ha detto ad un convegno che l'Italia è il paese che più ha beneficiato dell'euro, in molti avrebbero invece pensato alla Germania). Alla fine la soluzione gli Americani la troveranno, ma nel frattempo il cambio euro dollaro parte da livelli sempre più proibitivi per le economie europee. Probabilmente gli Americani sono preoccupati che il dollaro si rivaluti pesantemente all'inizio dell'operazione di "tapering" ma la latitanza europea è decisamente colpevole. L'unica possibilità crediamo che Draghi faccia qualcosa per indebolire l'euro giovedì è che l'Italia riceva il "downgrade" di cui si sente vociferare nelle ultime ore. |