Le recenti crisi di liquidità del sistema finanziario americano sono state tamponate con operazioni a breve, ma il problema è strutturale. Le banche non imprestano a vista temendo che i tassi il giorno dopo siano più alti e questo aggrava crisi di liquidità che da temporanee rischiano di tradursi in permanenti: Eppure mai nella storia come in settembre le aziende hanno emesso nuovi prestiti obbligazionari, prevalentemente in dollari, per la cifra strabiliante di quattrocento miliardi. Powell si è affrettato a sottolineare che le misure che verranno annunciate non sono un nuovo QE, ma la sostanza poco cambia. Il meccanismo moltiplicatore depositi prestiti si è interrotto forse per sempre. La notizia dovrebbe essere buona per le borse e affondare il dollaro, ma di questi tempi con scenari politici che cambiano ogni giorno è forzoaso fare previsioni. |