Star-Oekonom-erwartet-den-Euro-Austritt-Italiens.html">https://www.welt.de/wirtschaft/article158574990/Star-Oekonom-erwartet-den-Euro-Austritt-Italiens.html non e' una provocazione. Se i conti dello stato fossero redatti con trasparenza includerebbero la quota di stock di debito che di fatto e' stata trasferita su CdP con il passaggio di alcune partecipazioni. Con quella quota lo stock di debito su Pil si aggirerebbe intorno al 140%, livello a cui la Grecia ricorse al primo salvataggio. Si potrebbe ancora provare a mettere mano ad una vera spending review ma basta vedere come hanno reagito i parlamentari alla proposta di riduzione dei propri compensi per capire che il sistema e' autoreferenziale e a maggior ragione lo sara' nel caso di una vittoria del referendum, a prescindere da qualsiasi valutazione politica sulla validita' della riforma costituzionale. Restano altre due strade: una la svendita di partecipazioni in settori di interesse nazionale a operatori stranieri, che questa volta sarebbe favorita dalla riforma del titolo V della costituzione, ricompresa, anche se non e' chiaro a molti, nel quesito referendario. La seconda e' una monetizzazione del debito, che consegue ad una forte svalutazione. Non sono piu' teorie di studiosi eccentrici, si tratterebbe indubbiamente, come dimostrano gli effeti di Brexit sulla economia britannica, unica per cui gli organismi internazionali hanno alzato le stime di crescita per l'anno prossimo, di un shock positivo per l'Italia: ammesso che sia una tantum, la storia delle svalutazioni competitive a catena in Italia non puo' essere ripetuta. |