Non occore essere appassionati di scenari fantasiosi per accorgersi come di nuovo nel corso dell'ultima settimana i mercati sano sostenuti artificialmente.
Ieri sera la borsa statunitense ha recuperato le perdite della giornata negli ultimi minuti dopo che per du sedute sono stati pubblicati dati orribili sull'economia, dall'occupazione, alle nuove case sino agli indicatorti di ciclo.
L'altro ieri grane entusiasmo ha destato la sottoscrizione di 3 miliardi di titoli di stato spagnoli, un'inezia che però è stata presentata come una rassicurazione sul futuro delle finanze pubbbliche europee.Nessuno ha notato invece la retorcessione a titoli spazzatura dei titoli di stato greci.
Ieri arriva la notizia dello "stress test" sulle banche europee, un esercizio già fatto da quelle americane dove, almeno negli Stati Uniti fu il caso, i dati critici non vennero poi portati all'attenzione pubblica.
I bilanci delle grandi banche europee, incluse le svizzere (Ubs su tutti) sono molto a Leva e la valorizzazione degli attivi non riflette certo i veri valori di mercato.
Di solito queste operazioni di comunicazioni risultano in un successivo storno più doloroso della risalita, perchè gli investitori fanno fatica a riconciliare le "verità" più recenti con le notizie che via via vanno a contraddirle.
E'probabilmente finita, come anticipavamo un paio di settimane fa anche la corsa del dollaro, che a questi livelli impedisce la flebile ripresa americana.
Le previsioni del nostro indice MVi parlano di ulteriori pesanti correzioni tra ora e luglio.
Gli elementi per giustificarla ci sono tutti. |
16-01-2023
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