Il taglio è marginale ed esce da una riunione dove sino a poche ore prima tutti scommettevano sul contrario ma è sostenuto dall'Arabia Saudita e fuori dal cartello anche dalla Russia. Vi è da scommettere che anche la nuova amministrazione americana lo veda con favore perchè tutte le misure annunciate sino ad ora sono forse espansive ma hanno l'effetto di gonfiare il debito statale. Spingono in questa direzione la cancellazione di cento miliardi di debiti degli studenti, i programmi di ammodernamento delle infrastrutture ( cento miliardi, i mille di cui parla la stampa sono quelli che si spera l'intervento statale inneschi sul settore privato), il progetto di scendere al 15% d tassazione sulle imprese per riattrarre i capitali detenuti all'estero da gruppi come Apple. La nuova amministrazione cancellerà inoltre gli accordi commerciali multilaterali con l'Asia, preferendo negoziare accordi bilaterali coi singoli stati. Allora è probabile che gl Stati Uniti scambino deficit di produzione in alcuni settori con esportazioni di petrolio. Le acciaierie rimaste negli Stati Uniti sono molto poche ed ha senso ad esempio importare acciaio da gruppi come Posco (il titolo quotato a New York è a buon mercato), contro energia. Nessuna reazione eri sui titoli delle energie alternative ma riteniamo che questo accordo, il primo dopo otto anni ridia fiato soprattutto al fotovoltaico solare. Crediamo dunque che First Solar, produttore americano che non conta su sussidi e che è riuscito a rimanere in utile tutti questi anni di petrolio a bassi prezzi, possa tornare interessante. |