La sensazione è che nulla possa andare storto sulla borsa americana, in questi giorni Apple e Facebook non hanno comunicato buoni risultati ma poi gli analisti trovano delle storie per far risalire i titoli: dal dopoborsa dell'altro ieri sera alla chiusura di ieri Facebook ha fatto il dieci per cento. Per Apple sono le promesse di rimpatriare le ingenti quantità di cassa quelle che sostengono i titoli nel dopoborsa. Su Amazon, ieri a meno quattro, il titolo rischia di aprire a più sette oggi, come sembra dal dopoborsa. Le case di investimento hanno trovato un nuovo equilibrio per sostenere il mercato: basta spingere su quattro titoli che oramai fanno il venti per cento della Capitalizzazione di borsa e i cui prezzi non consentono ai privati di partecipare. Il decennale americano sfiora il 2,8% e nonostante questo e i commenti molto forti della vecchia Fed dell'altro ieri il dollaro continua ad indebolirsi: sempre nelle ultime due ore di borsa, segno che la nuova Fed ha un chiaro mandato da Trump. Ridicoli i tentativi degli esponenti di spicco della BCE: ieri Praet ha ripetuto il mantra secondo cui la crescita è forte in area euro e in base al quale la Bce avrebbe favorito la ripresa dell'Inflazione. Risultato, un rafforzamanto dell'euro, contro ogni logica; stamattina leggiamo addirittura analisti che parlano di surriscaldamento delle economie dell'area euro: con l'Inflazione all'uno e tre per cento... Quando questi equilibri salteranno ci sarà un sacco di gente che dirà che lo aveva detto: la posizione di Trump è molto debole di fronte alle nuove promesse di spesa e questa volta i Democratici, prossima scadenza il sette febbraio per approvare la Finanzaria, dovranno fare seria opposizione, se vogliono sperare di non essere cancellati politcamente. Intanto abbiamo società come General Electric che sono buttate via, la borsa tedesca che ieri cede quasi il due per cento su titoli di prima qualità e i FANG alle stelle: qualcosa sta davvero per rompersi. L'unica possibile strategia difensiva ci sembra quella di acquistare titoli dimenticati dal mercato e vendere allo Scoperto altri titoli: in Italia in particolare Fiat, che comunica ieri un calo delle vendite del 13% negli Stati Unit e i titoli delle principali banche. In America quelli delle aziende per cui il giorno in cui si capisce che si tratta di un bluff non è lontano, in paticolare Tesla. La politica sta distruggendo il corretto funzionamento dei mercati finanziari e ha convinto i risparmiatori che le borse saliranno per sempre: questa volta sarà la politica, non le banche a creare la prossima crisi Finanziaria. Oggi i dati di occupazione americana, attesi forti; ma per indebolire l'euro e fermare la corsa del bund che prima o poi si tradurrà in tassi insostenibili per il BTP occorre che in area euro qualcosa di radicale cambi, e può venire solo dai Tedeschi. |