Meno banali, potendo disporre di un pò più di dettagli le ragioni dell'operazione da parte di Telefonica. Diventando il principale azionista di Telco la società spagnola si pone in una posizione negoziale forte contro l'autorità delle telecomunicazioni rispetto allo scorporo della rete, senza la quale Telecom vale davvero poco (tant'è che Cassa Depositi e Prestiti, comunque controllata dallo stato avrebbe rilevato la rete ma non Telecom). La sottoscrizione del Bond Telcom tramite pagamento in azioni Telefonica trasforma di fatto i creditori azionisti del patto in azionisti di Telefonica, rendendoli alleati nella lotta contro lo scorporo. Vero è che le azioni oggetto dell'aumento di capitale riservato vengono sottoscritte a circa il doppio del prezzo di mercato ma perdere la rete sarebbe costato a Telecom molto di più. Sul piano industriale non cambia molto per Telecom, che certo non risolve in questo modo i suoi problemi di indebitamento.Telefonica si assicura inoltre il rifinanziamento dei circa settecento milioni da parte delle banche creditrici, che così non rischiano di realizzare potenziali munusvalenze, ma anzi scriveranno una plusvalenza sulla cessione delle azioni. Difficle che il governo si avvalga delle opzioni a disposizione per bloccare l'operazione perchè questo aprirebbe un altro tavolo di negoziazione, con Air France su Alitalia, ancora più complesso e potenzialmente molto più costoso per le tasche dei contribuenti. Di politica industriale continua davvero a non essercene nemmeno l'ombra. |