Nuove stime sul fabbisogno dello stato spagnolo, diffuse sabato dopo i risultati dello stress test sulle banche di venerdi' che mostrano, se qualcuno ancora crede ai risultati, un fabbisogno di 53 miliardi al netto della tassazione differita. Che le banche possano essere davvero finanziate dal Meccanismo di Stabilita' e' tutto da vedere, dopo che i paesi creditori martedi' scorso hanno fatto capire che gli interventi non riguarderebbero situazioni pregresse. Ma anche ammesso che sia cosi' con le esigenze di finanziamento che sabato scorso sono state comunicate dal tesoro spagnolo, anche se i risparmi di quaranta miliardi annunciati in Finanziaria venerdi' fossero raggiungibili - lo scenario sull'evoluzione del Pil e' davvero poco credibile - occorrerebbe un'altra Finanziaria perche' la Spagna potesse accedere agli aiuti, non quelli alle banche ma allo stato. Ma d'altra parte la UE sembra incline a non prendersi il Rischio di stabilire cosa succederebbe se un paese fallisse, se come sembra il nuovo buco della Grecia sara' finanziato, almeno sulla carta (il capitale versato ad oggi nel Mes, MECCANISMO EUROPEO DI STABILITA', il nascente erede del fondo salvastati e' di circa trenta miliardi di euro: si dovrebbe procedere ad una nuova emissione obbligazionaria,in cima ai centodieci miliardi ereditati dal fondo salvastati; sperando che i mercati non si accorgano che un'Obbligazione del Mes oramai, Rating a parte, ha un Rischio molto simile a quello del debito dei paesi periferici). Allora riteniamo probabile che i rendimenti sui titoli di stato spagnolo aumenteranno nelle prossime settimane e con essi quelli dei titoli di stato italiani. Il nuovo BTP Italia non esce nel migliore dei momenti. Il mercato e' evidentemente desideroso di vedere possibili soluzioni anche attraverso improbabili artifici, ma quando i soldi bisogna tirarli fuori davvero, se la Spagna accede agli aiuti occorre che anche l'Italia ripiani pro quota la parte di garanzie della Spagna che vengono a mancare, le cose cambiano. In seguito arriverebbero i salvataggi, i mercati con ogni probabilita' saliranno per poi tornare a valutare i problemi per quello che sono. Senza un euro molto piu' debole e una vera riforma della macchina pubblica italiana, che puo' solo iniziare dopo un processo di unificazione fiscale e l'istituzione di un'autorita' di supervisione bancaria europea, si continueranno a prendere in giro i risparmiatori. In questa colossale operazione di trasferimento di ricchezza dal privato, oramai allo stremo, al pubblico corrotto, perpetrata soprattutto tramite un fisco che usa metodi di estorsione per l'incasso, chi perde sono le persone che lavorano davvero. Come dice Zingales, speriamo davvero di evitare un governo politico di Monti, perche' di "tecnici" che affamano l'imprenditoria e chiudono un occhio sugli scandali della pubblica amministrazione non c'e' davvero bisogno. In molti si chiedono quanto questa situazione possa durare nel tempo, ogni giorno si incontrano persone costrette a cambiare radicalmente il proprio stile di vita per sopravvivere. Sintanto che i cittadini non si riuniscono in forme di protesta organizzata e civile, e' probabile che per il privilegio di poche decine di migliaia di persone questo paese sia ridotto per generazioni ad un'economia feudale. Senza cambiamenti radicali nel funzionamento della macchina pubblica gli investitori saranno di tanto in tanto drogati da mercati finanziari artificialmente sostenuti al rialzo ma il paese sara' per generazioni ridotto ad una condizione di crescente poverta'. In presenza, quello che e' peggio, di uno stato di rassegnazione diffusa che oramai impedisce a gran parte della gente di provare a reagire. |