Pil greco che si contrae, come ipotizzavamo l'altro giorno ad un tasso superiore al sei per cento, di circa il sette. i programmi di rientro del debito sono evidentemente vanificati se per abbassare due punti di spesa sul Pil si perdono dall'altro tre punti di mancata crescita. Speriamo che questa lezione possa servire da monito per l'Italia perchè va benissimo il rigore imposto da Monti ma se non si agisce sulle banche obbligandole come fanno in Cina a prestare al sistema produttivo, di crescita non vi sarà neanche l'ombra. Ci auguriamo che i tassi non risalgano anche se ne dubitiamo fortemente ma con ogni probabilità il Pil italiano si contrarrà quest'anno di oltre il due per cento, vanificando il recente ribasso nei rendimenti dei titoli di stato. Nella notte arrivano le dichiarazioni del premier cinese, sembra pronto ad investire nel Fondo di stabilità europeo. Le dimensioni dell'intervento non sono certo quelle su cui scommette stanotte la borsa di Tokio, i Cinesi l'errore di investire in titoli di debito, quelli americani, l'hanno già fatto e non lo ripeteranno. Inoltre le condizioni a cui la Cina entrerebbe sono probabilmente ancora più stringenti di quelle imposte alla Grecia. Crediamo che il meglio per i mercati azionari sia alle spalle e che, nonostante il rimbalzo di stanotte il dollaro stia per intraprendere una nuova corsa. |