15-11-2011

Unicredit, Situazione Drammatica

Tra le prime cose che il governo Monti dovrebbe fare è mettere mano alle pratiche contabili e alla comunicazione Finanziaria delle banche. Sentire parlare stamane Ghizzoni è sconcertante. La banca presenta come al solito obiettivi molto ottimistici in anni in là a venire, dal 2013 in poi. Procede ad un aumento di capitale che era già ritenuto indispensabile in sede europea prima dei risultati di ieri e che ora è evidentemente non più sufficiente, più che compensato dalla perdita del terzo trimestre. Circa il sette per cento dell'azionariato è inoltre bloccato in mano libica, non si sa più in capo a chi, con un governo provvisorio che certo tanta simpatia per l'Italia non può avere.

Fineco offre il quattro e mezzo per cento sui vincolati, ma non saremmo così tranquilli ad affidare soldi ad una banca di Unicredit, dove prestiti infragruppo non sono da escludere.
In caso di insolvenza di un istituto italiano, dubitiamo molto che il Fondo di Garanzia possa essere capiente per tutti i depositi al di sotto dei centomila euro.




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