Pressione dall'Unione Europea per ricapitalizzare le banche, anche se le opzioni sul tavolo non sono molte. Per Banca Intesa ed Unicredit, una possibilità nell'idea avanzata qua sotto nell'articolo Oro alla Patria. Di fatto si andrebbe ad impoverire la Banca d'Italia a favore dei suoi azionisti, ma se l'euro rimarrà in questa forma, noi crediamo di si, di banche centrali per i singoli paesi se ne può fare a meno. Altra possibilità è statalizzare le principali banche europee; a questo punto la necessità di rivalutare a mercato le poste di bilancio diminuisce, perchè debitore e creditore coincidono. La terza, logica, è quella di aprire all'azionariato di paesi emergenti. In questo caso le regole di governo di impresa cambiano, ma bisogna prima che cambi la politica perchè succeda. Il Rischio più grave per l'Italia è che le banche abbiano poco accesso al credito, con conseguenze sulle rate dei mutui. Ma da dentro le banche e nei salotti della politica il Rischio non è percepito (se in Italia la gente non riesce a pagare le rate del mutuo la possibilità di proteste non organizzate aumenta), se nei giorni scorsi la Popolare di Milano riesce a terminare il proprio Consiglio senza modificare il sistema duale di "governance", dove sindacati e forze politiche continuano a dominare. Voci di ribasso dei tassi da parte della BCE, dopo i pessimi dati manifatturieri di ieri, che di fatto portano La Germania sull'orlo della recessione. Mandare a casa centomila impiegati pubblici in Grecia non aumenterà certo la loro propensione al consumo. Bisogna iniziare a mettere in cantiere misure per la crescita, ridando soldi all'università e favorendo prestiti alla piccola impresa, per riqualificare quella parte dell'impiego pubblico che inevitabilmente diventerà ridondante. La firma digitale è oramai accettata ovunque come prova di identità, non si capisce perchè i servizi pubblici (ma forse anche il voto) non possano essere digitalizzati. Indicazioni per il nostro portafoglio intraday. Buoni i risultati del portafoglio a più alta movimentazione per la prima settimana (+8%), negativo di circa un punto e mezzo il risultato del nostro portafoglio obbligazionario, a causa dell'andamento del Reais, che riteniamo davvero sottovalutato. Apriamo una posizione in cambi per il portafoglio virtuale in sintentici corto dollaro e lungo dollaro canadese. Partiamo dall'ipotesi che i sottoscrittori possano fare le operazioni di cambio che sono ad esempio disponibili sulla piattaforma di Saxo Bank ad un cliente con un portafoglio molto limitato, ma saremmo grati a quei lettori che ci segnalassero eventuali limitazioni applicabili ai loro intermediari on-line. Riteniamo possibile a breve un rimbalzo dei corsi azionari, forse anche in Italia. |