25-04-2018

Utliity italiane, Ora la Ricerca del Dividendo è Davvero Pericolosa

In questi giorni stiamo guardando diversi portafogli che ci sono stati presentati da nostri sottoscrittori e la ricorrente è una forte percentuale di investito su Enel, Terna, Eni e in generale sulle partecipate che pagano buoni dividendi.
Enel ad esempio paga il 4,5% e il titolo è sslito parecchio negli ultimi mesi, prevalentemente sulla spinta di risparmatori che cercano alternative al BTP.
ll Dividendo queste società lo pagheranno sempre alto perché il bilancio dello stato è per cassa: dunque se ha una partecipazione, tipo MPS su cui è in pesante perdita, quello non appare perchè le partecipazioni sono valorizzate al costo ma se Enel stacca un Dividendo quello finisce subito nel "conto economico" dello stato.
Però ad esempio Enel ha più di quattro volte  debiti che captale: se i tassi salgono il costo del debto si mangia larga parte dell'utile e il rapporto di indebitamento peggiora ultriormente perchè lo stato per fare cassa continua a distribuire dividendi.
Quando la Bce finirà di buttare denaro dentro ai titoli di stato, domani avremo qualche indicazione, questi sono i titoli che perderanno di più sul listino, anche se continuano a pagare forti dividendi.
Il Dividendo è una protezione quando il bilancio è poco indebitato: gli stessi rendimenti si hanno su molti titoli americani che hanno meno debiti che capitale e pensare che il dollaro si indebolisca molto da questi livelli è davvero difficile.
 
 
 

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