È opportuno approfondire il caso di unimportante azienda francese, Vivendi Universal, uscita negli ultimi anni da una crisi piuttosto seria ed ora rientrata nel circolo virtuoso della redditività. Vivendi Universal è nata dalla trasformazione di Générale des Eaux e, allapice del boom di Internet, ha assunto la forma di conglomerato nei media e nelle tlc sotto la guida di Jean Marie Messier. Tale strategia di espansione è culminata nel 2000 con la fusione di Seagram-Canal Plus, essendo stata contrassegnata da molte onerose acquisizioni che hanno portato lindebitamento a livelli assai sostenuti.
La successiva esplosione della bolla speculativa contestuale al crollo borsistico ha richiesto, da parte dellallora nuovo numero uno del gruppo Jean René Fourtou, drastici interventi di risanamento nellarco temporale 2002-2004. In particolare, ha ceduto attività aziendali per un valore di 25 miliardi di euro nelleditoria dintrattenimento e professionale, nonché nel campo dellambiente e del trattamento delle acque. È stato inoltre raggiunto un importante accordo con Nbc, la divisione media dellamericana General Electric, per la creazione di Nbc Universal, in cui Vivendi detiene una partecipazione del 20% circa e che ha raggruppato i parchi di divertimento e la produzione cinematografica negli Stati Uniti.
Vivendi si è quindi focalizzata su due aree principali, media e telecomunicazioni, che sono al centro del processo di convergenza multimediale. La divisione media rappresenta circa la metà del fatturato e opera nella pay-tv attraverso la controllata Canal Plus, nel settore della musica con Universal Music Group e nei videogiochi attraverso Vivendi Universal Games. Nelle tlc ha il controllo nel secondo operatore della telefonia fissa e mobile SFR-Cegetel nonché il 51% di Maroc Telecom, il principale operatore marocchino.
La pay-tv è uno dei fulcri dello sviluppo, nonostante la regolamentazione la obblighi a investire una quota rilevante dei ricavi per sostenere il cinema dOltralpe. Canal Plus ha abbandonato la crescita internazionale ed ha cercato di rafforzarsi sul mercato francese. Una ristrutturazione profonda è stata attuata pure nel comparto musicale per fronteggiare il crollo delle vendite causato soprattutto dalla pirateria. Fra i suoi obiettivi, quello di sviluppare sempre di più il business della musica digitale. Vivendi Universal Games è la controllata nellarea dei videogiochi, ora protagonista di uno dei più brillanti esempi di marketing.
Nel settore delle telecomunicazioni, la controllata francese SFR-Cegetel detiene il 35% nellarea della telefonia mobile, confrontandosi con lex monopolista Orange/France Telecom, leader settoriale con il 48 per cento.
Vivendi è quindi un gruppo ristrutturato e rilanciato con potenzialità di crescita sia organica che per acquisizioni anche perché dal 2007 avrà la possibilità di cedere il 20% in Nbc Universal con un introito di almeno 3 miliardi di dollari. Da rilevare che gli utili del primo trimestre sono stati particolamente favorevoli (+22%) con netti miglioramenti per la divisione media. È continuata inoltre lopera di riduzione del debito, sceso a poco più di 4 miliardi di euro, grazie anche alla forte generazione di risorse. Le indicazioni offerte dal management per il 2005 sono di profitti che dovrebbero superare il miliardo e ottocento milioni, grazie sia allandamento delle diverse attività, sia ai benefici dovuti al Consolidamento di gruppo a livello fiscale. Nel dettaglio, la crescita dellutile, stimata nel 30% circa, dovrebbe beneficiare dello sviluppo delle telecomunicazioni in Francia e del migliore andamento nel settore dei videogiochi. Per la pay-tv, il 2005 dovrebbe essere un anno di transizione, mentre sorprese positive sono attese per la musica. a cura di Cornèr Banca SA
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