L'attuale cambio dello yen è una delle forzature dei cambisti, come lo era la debolezza estrema che lo caratterizzava sino a metà dell'anno scorso; le banche d'affari spingono le divise in questa o quella direzione senza ragioni apparenti; vale la pena notare che a differenza dei mercati azionari quello dei cambi non è sottoposto alla supervisione di una autorità di vigilanza a causa della sua globalità ed è pertanto più influenzabile. Le considerazioni fondamentali non sembrano interessare molto questi operatori, che dieci giorni fa scommettevano sulla parità tra euro e sterlina e Venerdì. dopo che la divisa britannica si era apprezzata del 10% in una settimana contro euro, scommettono ora - il mondo non cambia in dieci giorni- sul fenomeno opposto. A lungo andare però i fondamentali si riflettono sull'andamento delle divise. Forse a torto il Giappone non è stato in grado negli anno scorsi di sottrarsi al modello di società esportatrice. I produttori automobilisti parlano addirittura di portare i loro impianti fuori dal Giappone se il cambio continua a rimanere a questi livelli. La divisa nipponica si svaluterà a nostro parere in particolare contro quelle divise su cui più si è rivalutata, ovvero sterlina, dollaro australiano e neozelandese. |