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30-06-2012
Accordi Europei, Molta piu' Forma che Sostanza
Come spesso accade la stampa italiana ha dato una visione molto fantasiosa degli "accordi" raggiunti ieri, con la giustificazione parziale che effettivamente i testi dei comunicati ufficiali sono così fumosi da lasciare spazio all'interpretazione. Sui punti dell'accordo: 1) Intervento diretto nel capitale delle banche: anche noi ieri prima di vedere il comunicato avevamo capito che vi sarebbe stato un accordo generale che stravolgeva i termini del problema ovvero evitando che siano gli stati a negoziare ma che sia piuttosto il Meccanismo Europeo di Stabilità, senza privilegi ad intervenire sulle banche. Il comunicato invece si limita a riaffermare l'eguale trattamento dei creditori ed è chiaro che si tratta di un intevento una tantum sulle banche spagnole, comunque benvenuto. Il fondo potrà oltre la Spagna comprare debito di banche in difficoltà ma solo dopo una negoziazione tra stati e con il principio, che vale anche per gli acquisti della BCE, per cui verrà compensato in caso di perdite. Ovvero in teoria il Meccanismo di Stabilità non è creditore privilegiato ma se perde ha diritto ad essere compensato. Quindi è un creditore privilegiato. 2) Meccanismi per il contenimento degli Spread. Presentati come una vittoria di Monti, cui forse si cerca di dare una mano in patria perchè il suo governo non continui ad essere sfiduciato sui tagli alla spesa, si tratta di pura fantasia. Scheuble ha detto che le dotazioni del Meccanismo non aumenteranno, quindi visto che i tedeschi hanno riaffermato la loro opposizione agli eurobond, non esiste neanche un euro disponibile per questa operazione. A meno che si provveda ad una veloce unificazione fiscale, nel qual caso i cordoni della borsa tedesca si scioglierebbero, ma bisogna prima mandare a casa il Parlamento italiano. D'altra parte, gli interventi di urgenza della banca centrale a sostegno del debito erano già possibili, ma una vera operazione di "quantitative easing" è solo possibile se si ricorre ad una supervisione diretta delle banche da parte della BCE e alla costituzione di un fondo di garanzia a livello europeo, una volta messa mano allo statuto della Banca centrale. Passaggio che i tedeschi sono disposti a considerare se prima si va verso una unificazione fiscale, il che riporta al punto precedente. Soddisfatti per l'effetto che queste "misure " hanno avuto sul nostro portafoglio italiano, e sul consiglio ad acquistare Unicredit, non crediamo che questa riunione abbia posto le basi per un rialzo duraturo delle borse, ed un corrispondente contenimento del costo del debito italiano. Potrebbe forse durare ancora qualche giorno ma ci sembra tempo di vendere euro e diminuire l'esposizione alle banche italiane, anche sull'obbligazionario. |