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20-09-2007

Arriva l'inevitabile lavata

Puntualmente, con due giorni di ritardo, i problemi derivanti dalla decisione della Fed arrivano. Il dollaro perde un ulteriore 1% in velocità e si porta in termini di potere di acquisto al minimo dagli anni 80. L'euro sopporta, nel silenzio irresponsabile di Trichet, il costo del riaggiustamento nei confronti di dollaro, yen ed ora anche sterlina. Nel suo discorso di stamattina, l'altezzoso presidente della Banca Centrale ci dirà probabilmente quanto questo euro forte contribuisca a tenere l'Inflazione sotto controllo in Europa. Quello che non è mai detto è che l'aumento della massa monetaria in Europa deriva proprio dagli squilibri dei tassi di cambio e che in un ambiente in cui Stati Unti e Giappone sono liberi di tenere artificialmente bassi i tassi l'Inflazione non deriva dalla spinta della domanda, bensì dalla corsa a beni reali nel timore di futura Inflazione (ne sono testimoni l'impennata del prezzo di farina e zucchero, fenomeni da tempo di guerra).A niente serivirà quindi a questo punto la difesa della politica monetaria europea, se non a salvare la sedia di qualche burocrate.
Nel frattempo, escludendo come già detto titoli legati a temi energetici e del comparto alimentare (si vedano le nostre liste), è meglio uscire dal mercato azionario. Le obbligazioni non sono un miglior investimento, perchè le curve dei tassi di stanno irripidendo.
La cosa più incredibile è che tutti questi banchieri centrali, invece che accettare che l'economia entri fisiologicamente in stato di recessione, un fenomeno non drammatico se non probabilmente per la loro carriera cercano di prolungare artificialmente la crescita con tutti i mezzi possibili, assomigliando a quelle signore ultracinquantenni che cercano con il silicone di contrastare gli inevitabili segni dell'età.



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