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10-10-2012

Banche Area Euro, Da Vendere in Blocco

La previsione sul prossimo triennio di contrazione negli attivi delle banche deriva da tre circostanze:
1) l'adeguamento ai parametri di Basilea 3 per i coefficienti patrimoniali: se le banche non riescono a raccogliere altro capitale, bisogna che riducano il passivo e con questo la dimensione dell'attivo;
2) la fuga dai depositi bancari, che non è solo esportazione di capitali ma è anche minore disponibilità liquida delle famiglie, che progressivamente attingono al proprio risparmio per sopperire a capacità reddituali decrescenti;
3) il rimborso tra circa due anni delle operazioni LTRO, 1 triliardo di euro, effettuate dalla Bce. Ci viene davvero difficile oggi capire come le banche possano rimborsare l'intero pacchetto, pensiamo ad esempio alle spagnole che oggi dimostrano necessità di nuovo capitale ma che allora avevano ricevuto liquidità.
Ieri parte l'aumento di capitale Monte Paschi, che dopo l'emissione dei Monti Bond è sostanzialmente nazionalizzata. Nella giornata è stata anche diffusa la notizia che il Fondo chiuso del gruppo Bonomi ha ricevuto finanziamenti dalla Popolare di Milano di cui la stessa famiglia è azionista, oltre ad avere un suo esponente alla presidenza. Sicuramente il gruppo Bonomi non finanzia società decotte, ma è certo che sul piano del conflitto di interesse sembra che non sia cambiato molto nella banca che qualche mese fa indicavamo come la nostra scelta favorita nel panorama italiano.
La diminuizione dell'attivo comporta minore capacità di investimento in titoli di stato con conseguente aumento dei loro rendimenti. Può darsi che nelle prossime settimane la UE o la BCE usciranno con nuove dichiarazioni ad effetto, ma siamo molto vicini ora al punto in cui la crisi diventa ingestibile, senza un abbandono almeno parziale delle sovranità statali, con conseguente apertura ad un organo unico di sorveglianza bancaria.




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