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05-07-2008

Brasile, unica borsa a reggere a questa fase

Il paese è tra quelli ricchi di materie prime quello che meglio ha saputo trarre vantaggio dagli alti prezzi per diversificare in una serie di settori industriali, che in parte copriamo in questa selezione.
Il Rischio valuta è significativo (il Real si è apprezzato del 100% contro dollaro e del 60% contro euro nel corso dell’ultimo anno) ma a nostro giudizio meno marcato che in casi, come la Russia, dove ad un eventuale rintracciamento del prezzo del petrolio corrisponderebbe ad un crollo nei tassi di crescita dell’economia.

Molte risorse naturali sono cresciute di prezzo senza un evidente relazione con la loro disponibilità mentre l’acqua, uno dei beni più scarsi, costa ancora molto poco. Companhia de Saneamento Basico do Estado de Sao Paulo, municipalità presente nelle varie fasi di trattamento e distribuzione è una delle società più a buon mercato al mondo, viene da un incremento del 5% nel fatturato nel trimestre concluso a Marzo e del 4% nell’Utile netto. Il prezzo del titolo è intorno al Book value della società, una situazione di evidente sottovalutazione.

Nonostante l’alto prezzo del petrolio, di cui dispone in grandi quantità (il giacimento di Tupi recentemente Scoperto da Petrobras è il più grande conosciuto sul pianeta) il Brasile sta investendo nella ricerca di risorse alternative. Companhia de Gas de Sao Paulo, attiva nella produzione e distribuzione di gas naturali, viene da un incremento del 15% nel fatturato nei primi tre mesi dell’anno e del 31% nell’utile. Recente accordo con Agilent Technologies, leader mondiale nei sistemi di test e misurazione. Capitale a controllo privato.

Natura Comesticos vende prodotti per il corpo ed il viso in larga parte del Sud America ed in Francia ed ha anche una divisione di biotecnologia. La società ha appena terminato un programma di buy-back delle proprie azioni, scese del 40% negli ultimi dodici mesi. Vendite in crescita del 11% nei primi tre mesi dell’anno e utile in leggera contrazione, a causa delle ingenti spese di marketing che lo sviluppo internazionale comporta. Long term debt to total equity al 36%, basso per un’azienda che investe molto in ricerca.

Appena annunciato un programma di buy-back per Duratex, produttore di pannelli di legno, ceramiche e isolanti metallici per infissi. Il programma riguarda circa il 10% delle azioni emesse, sia azioni ordinarie che privilegiate. Il titolo viene da un massimo di 60 Real alla fine dell’anno scorso, nonostante fatturato (+20%) e utili (+6%), in aumento nel corso del primo trimestre del 2008. La società, che opera anche in Europa e in Nord America, ha appena completato l’acquisizione di Ceramica Monte Carlo. Long term debt to total equity al 50%.

Riteniamo che l’alto prezzo delle materie prime usate nella produzione dell’acciaio, soprattutto del ferrocromo, avvantaggerà i produttori di acciaio dei paesi a forte sviluppo, che possono contare su un costo del lavoro minore rispetto agli omologhi occidentali. Gerdau che produce solo prodotti lunghi, quelli a più alto Margine, ha un tasso di indebitamento, misurato come rapporto tra debiti finanziari a lungo e Mezzi propri, del 20%, uno dei più bassi del settore. Ha una posizione dominante in Sud America e presenze in Spagna ed India. Il titolo è anche quotato a New York, anche lì molto liquido ed insieme a Petrobras ha guidato la serie dei rialzi sul mercato che ha portato la compagnia petrolifera tra le prime cinque capitalizzazioni mondiali.


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