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23-01-2008
Brembo, Sirti due società appena sotto le TOP 100
Il sistema che seleziona le 100 società europee con la migliore combinazione dei due rapporti fondamentali che utilizziamo, ci da ogni giorno una graduatoria dell'intero panorama europeo su circa 6000 società. Molte società con buoni fondamentali vengono pertanto escluse, magari di poco, dalla lista delle prime 100. Tra esse riteniamo valga la pena di segnalare due bei gruppi italiani, entrambe guidati da imprenditori brillanti. Brembo è attiva nei sistemi frenanti per il settore automotivo; ha inoltre un importante centro di ricerca e sviluppo che, secondo un modello che inizia a diffondersi in alcuni gruppi industriali "vende" a terzi la propria capacità produttiva in eccesso. Bombassei, principale azionista e attuale vice presidente di Confindustria, ha portato la società ad una presenza capillare a livello internazionale (ultimo contratto di rilievo quello con Harley Davidson). Come per la maggior parte dei titoli che profiliamo, la società ha un buon Dividendo (oltre il 7%) e un programma di riacquisto delle proprie azioni. Sirti fornisce soluzioni tecnologiche nel campo delle telecomunicazioni. Importante il recente accordo con le poste libiche. La società è sotto Opa, a seguito dell'ingresso di nuovi azionisti e parte del mercato teme un Delisting, ovvero il ritiro del titolo dal mercato. A nostro parere Chiarva, che ne è il principale azionista, è anch'egli troppo attento alla necessità di internazionalizzare il gruppo per rinunciare ad un biglietto da visita così importante come quello della Quotazione. Anche qui Dividendo sopra il 5%. In entrambe i casi, l'indebitamento è limitato. Queste sono aziende che fanno pensare che l'Italia ce la possa fare nonostante tutto. Si tratta di imprenditori con una visione che va al di là del proprio interesse (Bombassei ha recentemente combattuto con forza per evitare il ridimensionamento dello scalo di Malpensa). Speriamo solo che nella giornata di oggi la politica non decida per nuove elezioni (quando si potrà accettare che le riforme di cui ha bisogno questo paese non sono né di destra né di sinistra?). Abbiamo calcolato che grossomodo, il costo di tornare alle urne equivale a quanto servirebbe per finire la tratta Milano Torino del treno ad alta velocità, che tristemente langue, in attesa di fondi, al Margine dell'autostrada che unisce due dei centri vitali del paese. |