I rendimenti attuali intorno al 3,5% sono scesi a livelli che forse il governo Letta non avrebbe pensato raggiungibili, ma per motivi diversi da quelli ipotizzati. Lo Spread con in Bund è rimasto intorno ai duecento punti ma il rendimento del decennale tedesco è crollato. Oggi le aste probabilmente vedranno una domanda robusta perchè dall'inizio delle operazioni di "tapering" negli Stati Uniti è molta la liquidità affluita sui mercati periferici. Non va dimenticato che comunque la Fed continua ad immettere liquidità per sessanta miliardi di dollari al mese, che con l'analogo crollo dei rendimenti negli Stati Uniti probabilmente si riversa in parte sui nostri mercati. Oggi la testimonianza della Yellen al senato dirà se i progressi effettuati sul piano dell'occupazione siano tali da suggerire un ulteriore riduzione del programma di acquisto di ulteriori dieci miliardi al mese. La nosta sensazione, a giudicare dal comportamento deell'euro da qualche giorno, è che i flussi verso l'area si stiano indebolendo. E che la stretta al credito in Cina renda meno probabile lo spostamento di ulteriori flussi dai mercati dei paesi emergenti a quelli europei.
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