Siamo sempre molto scettici sulle prospettive dei titoli delle compagnie estrattive, nel cui settore i titoli già recensiti (Royal Dutch Shell e Exxon), rappresentano comunque le nostre migliori alternative. In generale, crediamo che alle compagnie stia capitando di essere progressivamente schiacciate tra un crescente costo di estrazione derivante da un'attività esplorativa sempre più diversificata verso zone politiche non a Rischio, e l'industria, che pur avendo dimostrato di poter convivere con un prezzo del petrolio a 70 dollari, sta progressivamente diversificando su fonti alternative. Chevron ne è un caso esemplare. In gara per la realizzazione insieme a Gazprom di un viadotto per il gas naturale nel mare di Barents, vedrebbe nell'eventuale fallimento di tale progetto un serio limite alla propria capacità di crescita/diversificazione. I principali numeri per il 2005 per la società, in MIlioni di dollari, sono i seguenti:
Fatturato 199.300 Ebit 25.800 Utile netto 14.100 Price earnings 9 Dividen Yield 3%
I multipli delle compagnie estrattive sono più bassi di queli della media del mercato per motivi legati alla ciclicità dell'industria, e non indicano necessariamente buone prospettive per la società. A 58 dollari, il nostro giudizio su Chevron è negativo. |