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21-07-2005
Cina: inizio di una politica di cambio flessibile
Stamane le autorità cinesi hanno a sorpresa intrapreso la via verso la tanto auspicata flessibilità nei tassi di cambio tra renmimbi e dollaro. Come primo passo, la divisa cinese sarà rivalutata del 2% contro il dollaro; inoltre gradualmente le riserve valutarie del paese sarannno convertite in un mix di divise diverse, anche se non è ancora chiaro in quali proporzioni. La reazione più evidente sul mercato dei cambi è stata l''equivalente rivalutazione (circa il 2%) dello yen nei confronti del dollaro. Perchè questa decisione a sorpresa? Innnanzitutto i cinesi si sono viste rigettate le ultime due offerte (Unocal e Maytag) effettuate da aziende cinesi per l''acquisto di gruppi americani. La strategica necessità di aumentare le proprie riserve potenziali di petrolio che aveva portato all''offerta per Unocal, poi superata da Chevron, pone la Cina di fronte alla necessità di "scambiare" l''apertura del mercato statunitense a capitali cinesi con un contributo tangibile a migliorare i dati di Bilancia commerciale americana. In secondo luogo, molti economisti sono d''accordo nel prevedere che già a partire dalla prima parte del 2006 la Cina supererà gli Stati Uniti in termini di scambi commerciali con l''Europa. Diventa quindi necessario per i cinesi iniziare a detenere una quota significativa delle proprie riserve valutarie in euro. Greenspan ha affermato oggi pomeriggio che questo è solo il primo di una serie di piccoli passi che porterà gradualmente la divisa cinese ad apprezzarsi sensibilmente sul dollaro. Come già sostenuto da qualche tempo, riteniamo oggi a maggior ragione che la corsa del dollaro degli ultimi mesi sia finita. |
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