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13-04-2007
Disordini di Milano, no alla retorica
Questo è un sito con un profilo economico finanziario ed è sempre stato un nostro punto quello di non entrare in valutazioni che prescindono da questo ambito.
Vivendo di fianco al quartiere cinese di Milano e osservando quello che succede nei rapporti quotidiani con questa popolazione ( e le scritte sui muri spesso infamanti che vi si trovano) mi sento però di fare alcune considerazioni in merito ai fatti di ieri a Milano.
Sicuramente il quartiere ha bisogno di maggiore presidio sull'attività commerciale della zona. Da un po' di tempo guardia di finanza ed altre forze dell'ordine circolano nella zona in una giusta opera di prevenzione; la popolazione cinese che vi risiede le case ed i negozi li ha pero' comprati dagli italiani. In molti dubitano che i prezzi dichiarati delle transazioni siano quelli effettivamente pagati I metri di valutazione devono essere omogenei per cinesi ed italiani.
Il numero di copie di giornali venduti in lingua cinese nella zona è sproporzionato rispetto alla popolazione che vi risiede ufficialmente. I clandestini vivono spesso in condizioni disperate. Su questo aspetto dovrebbe a nostro parere concentrarsi l'operazione di prevenzione cui le forze dell'ordine si stanno dedicando.
Mi è capitato spesso di entrare in banca e sentire il funzionario che si rivolge dando del tu al cliente extracomunitario. La stessa cosa non avviene con gli italiani. Isttituzioni ed aziende devono porsi con l'identico atteggiamento di rispetto verso italiani e stranieri, se vogliamo che la convivenza sia armonica.
La realtà è che l'immigrazione cinese da a molti più fastidio di altre. I cinesi hanno grande senso cooperativo e stanno gradualmente acquisendo peso economico nella città. Difficlmente qualcuno si lamenta della presenza della badante rumena che vive nel quartiere periferico.
Se non accettiamo che popolazioni che noi continuiamo a considerare arretrate inizino ad occupare posizioni significative nel quadro economico del paese, lo choc per i nostri figli sarà profondo quando ingegneri indiani o cinesi inizieranno a "soffiare" loro posti di lavoro, arrivando egualmente preparati e con una maggiore propensione al sacrificio. |