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21-07-2017
Divise, i Grandi Riaggiustamenti Solo all'Inizio
Stamattina appare un intervento di un bravo cambista https://www.tradingfloor.com/posts/bank-of-japan-clueless-as-inflation-outlook-dims-8824774 che dà razionalità ad un elemento specifico della impotenza delle banche centrali: tutte le politiche dei principali istituti sono basate sul tentativo di creare aspettative inflazionistiche e quindi di influenzare i comportamenti di consumatori e investitori; ma poichè di previsioni nessuna delle principali banche centrali ne ha centrata una, i consumatori e gli investitori attendono di vedere che l'Inflazione si materializzi prima di iniziare a spendere. Per le banche centrali è l'unica giustificazione possibile da spendere con il pubblico per continuare nei programmi di acquisto titoli. Ma la realtà è che se ogni tanto l'Inflazione parte è perche partono i prezzi delle cose su cui le banche centrali non hanno nessuna influenza, ovvero il cibo e il petrolio. Oltre a Draghi ieri anche Kuroda si è lanciato nell'ennesimo tentativo di giustificare i continui acquisti sul decennale giapponese con un abbassamento dell'Inflazione: dopo anni in cui si è dichiarato certo che i consumi sarebbero ripresi, il governatore getta la spugna e verrà probabilmente sostituito da Abe a marzo. Se pero' i tassi dovessero rimanere bassi negli Stati Uniti e vi sono parecchie ragioni per pensare che sia così visto che di misure espansive sino ad ora Trump non è ruscito a farne approvare, lo yen andrebbe alle stelle, semplicemente su operazioni di Carry trade e sulla necessaria interruzione dell'acquisto titoli da parte della banca del Giappone: ed è questa l'ipotesi che riteniamo più probabile: uno yen verso o sotto quota 100 contro dollaro. La Bce non ha più alcun potere di influenzare il cambio dell'euro, che soprattutto se i tassi americani rimangono bassi continuerà a rivalutarsi. La forza dello Yuan e delle altre dvise asiatiche è in questo contesto, destinata con ogni probabilità a durare. La divisa con più potenziale è senz'altro la sterlina: chiunque visiti Londra per lavoro si accorge che la città non ha nessun sostituo possibile in Europa; e Bruxelles non ha strumenti per imporre salati conti di uscita, anche se ancora ieri Barnier non ha risparmiato le minacce. Oramai sull'azionario occorre dunque investire prevalentemente su aree dove il Rischio di cambio contro euro è limitato oppure in Europa su qualche piccola Capitalizzazione italiana o sul blocco dei paesi forti, che è ben rappresentato dal listino Xetra. |