Cerca:
File Icon Versione per stampa
Segnala un amico




Lavoro nel mondo
Lavoro in Italia
23-11-2017

Dollaro, Spazio Per una Forte Rivalutazione sul Fine Anno

Dollaro che si indebolisce ieri sui verbali della Fed che mostrano come al solito pareri opposti sulla ripresa dell'Inflazione. Riteniamo come sempre che soprattutto escludendo il costo dell'energia e dell'alimentare, l'evoluzione tecnologica e la conseguente perdita di posti di lavoro strutturale pongano un limite alla ripresa dei prezzi da domanda più basso di quello storico, come mostra questa tabella http://www.usinflationcalculator.com/inflation/historical-inflation-rates/
Se così è la discussione è piuttosto sterile e indica semplicemente la volontà dell'amministrazione americana, di cui purtroppo la Fed sembra sempre più alle dipendenze di tenere basso il dollaro.
Vi sono però elementi forti per ritenere che la domanda di dollari aumenterà  nei prossimi mesi, ben riassunti in questo articolo https://www.bloomberg.com/view/articles/2017-11-22/dollar-hoarding-is-a-year-end-risk-for-markets. in particolare nel secondo grafco, le scadenze di debito a breve, molto alte nel 2018, circa millecinquecento triliardi di dollari. E la Fed non sarà li a comprarsele tutte come in passato, dunque bisogna avere i dollari epr rifinanziarle.
Secondo elemento cui crediamo poco ma potrebbe veder comunque le aziende coprirsi in via cautelativa, la controriforma fiscale di Trump, che creerebbe nuovo debito: l'articolo stima per altri millecinquecentomiliardi di dollari nel prossimo decennio (ma probabilmente molto di più nei primi anni). Altro debito da finanziare, altri investitori cinesi e giapponesi che invogliati dal buon rendimento sottoscrivono ancora debito dello stato americano.
In sintesi, la domanda di dollari aumenterà perché le scadenze di debito americano da rifinanziare aumenteranno: alzare i tassi a dicembre sembra dunque molto sensato, per attrarre nuovi investitori sul debito americano che per una ragione o per l'altra crescerà nei prossimi anni a ritmi superiori al passato.
Stamattina i dati di produzione in area euro, dove Draghi stimava nell'ultima conferenza stampa in discesa sul fine anno  l'Inflazione (in Europa viene calcolata al lordo del prezzo di materie prime e alimentari, a differenza che in America). Poi i verbali dell'ultima riunione della BCE.
La Bce stamattina ha un'occasione unica, con il mercato americano chiuso per Thanksgiving, di provare a indebolire l'euro.
 

Segnala un amico

Your email address *
Inserisci l'indirizzo email a cui vuoi segnalare *
 


Commenta (0 commenti)

Devi effettuare l'accesso per vedere i commenti

Altri articoli da questa sezione

07-01-2022
Il gruppo farmaceutico britannico fornisce un divdendo del 5% (su cui con il Regno Unito non si pagano ritenute alla fonte, dunque niente doppia imposizione). Probabilmente meno rischioso di una obbligazione. Selezione separata di titoli inglesi al portafoglio mondiale.
27-10-2021
Eccessiva la forza della divisa britannica, alla luce anche della nuova emergenza pandemica apriamo posizione in acquisto euro sterlina
18-10-2021
I tassi sono saliti più che in qualsiasi altro posto e la ripresa è più lenta del previsto
14-07-2021
I dati di inflazione di ieri in America mostrano rialzi diffusi dei prezzi dei fornitori, non a incontrare una maggiore domanda ma a cercare di compensare per le perdite pregresse. Invece hanno corso i titoli del comparto semiconduttori che anticipano di solito la ripresa economica. Ancora valore al titolo del comparto al nostro portafoglio mercato emergenti.
18-06-2021
Nessun effetto sulle borse dalle decisioni della Fed ma finalmente l'euro sembra imboccare una strada discendente. Apriremo posizioni al portafoglio cambi contro altre divise, che hanno ancora più potenziale di apprezzamento. Sull'Italia da privilegiare ora gli esportatori, qualche cambio possibile al portafoglio