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14-04-2011

Dove è finita l'euforia?

LE NOTIZIE DEL MERCOLEDI 13 APRILE

1. Materie prime: ieri abbiamo commentato Goldman Sachs e il tentativo di muovere il mercato delle materie prime. Come abbiamo già scritto ieri, la reazione è risultata inferiore al previsto, e ieri il petrolio è tornato a 107,5$ negli USA. L’impressione è che il suggerimento di Goldman lo abbiano seguito in pochi. E d’altra parte, il punto decisivo, per il prezzo delle materie prime, non è certo la domanda finale, quanto l’atteggiamento delle banche centrali (rimandiamo ancora alla nostra nota pubblicata nella sezione “Materie prime ed obbligazionario”).

2. Utili delle banche: Il dato trimestrale di JP Morgan (utili +76%) non fa ripartire il rally: il titolo parte a +1% e chiude a -1%, dopo una conferenza stampa nella quale il CEO della banca ha riconosciuto che la divisione commerciale ha avuto un “pessimo primo trimestre".Ora si attende Bank of America, venerdì. Ricordiamo ancora una volta che lunedì scorso Goldman Sachs ha pubblicato un’analisi che riduce di 2/3 l’utile atteso nel primo trimestre da Morgan Stanley, che è la banca sua diretta concorrente.

3. Ancora banche il Fondo Monetario Internazionale ieri pubblica la seguente stima: nel mondo, le banche hanno necessità di rifinanziare debito emesso per 3600 miliardi di dollari. Questo è un Rischio per l’intero sistema economico mondiale.

  1. Crescita economica: negli USA il dato per le vendite al dettaglio esce positivo, ma è l’aumento più basso degli ultimi 9 mesi. Si conferma quindi in calo del ritmo di crescita, che ormai molti collocano tra l' 1,5% ed l' 1,8%. E’ importante ricordare che solo tre mesi fa il dato medio di consenso si collocava tra il 3,5% ed il 4,1% di Macroeconomic Advisers.
  2. Ieri mattina abbiamo scritto che a queste revisioni seguiranno quelle per l’Europa e ieri è uscito un dato che mostra già in febbraio un rallentamento della produzione industriale nella euro-zona: la crescita è stata delo 0,4% contro lo 0,8% atteso. Questo prima del Giappone e prima della BCE. Non è pensabile che nel 2011 la produzione industriale cresca ai ritmi del 2010. Alcuni (tra cui la società Capital Economics) hanno scritto ieri che la crescita nella zona euro sarà “strisciante” nel secondo semestre. A quel punto, con il calo delle entrate fiscali, entra in crisi tutto il piano di rientro dai deficit.

Implicazioni operative a breve termine alle 07.26 del giovedì 14 aprile 2011 attenzione queste indicazioni possono necessitare di rettifiche intra-day, fornite ai sottoscrittori del nostro Servizio di Consulenza.

1. Il Bund a un livello corrispondente ad un rendimento a scadenza del 3,50% per il decennale Germania a noi sembra sempre un’ottima opportunità per il trading breve. Un recupero del rendimento a 3,25 porterebbe il contratto a 123 dagli attuali 120.70.

2. Per un maggiore dettaglio, le nostre osservazioni ed indicazioni operative di breve e lungo termine sono disponibili attraverso il nostro servizio di consulenza.


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