Durante il fine settimana il governatore della Banca d'Italia ha, come sempre in modo acuto, messo il punto su un aspetto critico del fenomeno di concentrazione del settore finanziario. Draghi ha detto che il processo di concentrazione dovrebbe coinvolgere banche di medie dimensioni (dubitando, crediamo del valore di aggregazioni di istituti come Intesa e San Paolo) ed enfatizzzando che la riduzione dei costi derivante dai processi di fusione dovrebbe essere passata in parte nelle tasche dei clienti (invece che, aggiungiamo, solo in termini di bonus milionari per i manager che le dirigono).
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